ANDREW POPPY, OVO, TIM HECKER

ANDREW POPPY, OVO, TIM HECKER

Qualche foto di ANDREW POPPY e OVO che, per Mito Settembre Musica in collaborazione con il Varvara Festival, ci hanno proposto la loro molto particolare idea di musica. Per Mito Settembre Musica vi abbiamo già proposto le foto del bel concerto di Bill Laswell & The Master Musician of Jajouka ( 717); per Varvara festival quelle della serata denominata 'Live After death Night' con La Piramide di Sangue, Last Minute to Jaffna e Urbanspaceman(714). Ad Andrew Poppy e Ovo, in questa serata intitolata "Viaggio alla fine dei Giorni" si aggiungeva anche TIM HECKER, che però ci ha proposto un set quasi totalmenie al buio; neanche i video - che solitamente vengono scelti per accompagnare visivamente le esibizioni di musica elettronica: la foto delezionata rende bene l'atmosfera dell'esibizione, altre sarebbero inutili! Forse il buio indicava 'la fine dei giorni' del titolo della serata! Hecker è musicalmente molto interessante, suoni oscuri e minimali che uscivano diretti da due casse poste davanti a lui, sul palco proprio di fronte al pubblico ma forse, porre gli ascoltatori a circa un'ora di suoni al buio, può essere sfiancante ed un po' pretenzioso, e mette a dura prova anche i più avvezzi a quest generi musicali; bisogna chiudere gli occhi e ascoltare i  loop astratti, pieni e volanti che provengono dagli strumenti di Hecker. 

Bel set quello degli Ovo, che dimostrano di sapersi adattare anche ad un ambito più diciamo più 'colto' del teatro. Il loro noise-core sempre più diretto ed essenziale basato sulla batterie ritmica e percussiva di Dorella, sui rumori chitarristici e la voce ora urlante e stridente di Stefania Pedretti, risultano ancora più oscuri e inquietanti che nei club/centri sociali in cui eravamo abituati a vederli!!

Molto interessante anche l'asibizione dell'inglese Andrew Poppy: con i suoi folti capelli bianchi e una bella presenza scenica, presenta alcuni brani del suo ultimo lavoro 'Shiny Shiny Floor Ceiling', ed è sicuramente una piacevole sorpresa. Di scuola John Cage, propone una miscela di musica minimale, alternandosi tra il microfono più laptop al centro del palco, con spoken word su un tappeto sonoro elettronico ed il pianoforte, su cui propone lunghe sonate, solo piano e niente voce. Affascinante.

Le foto sono di BrubeN

 

 

 

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