Nel programma della Contemporary Art a Torino, la quinta edizione di Flashback

Nel programma della Contemporary Art a Torino, la quinta edizione di Flashback

Anche quest'anno si avvicina il periodo della Contemporary Art a Torino, con le fiere dell'Arte Contemporanea e Club To Club festival. Dal 2013 si è aggiunta una fiera nuova, non propriamente di arte contemporanea: ‘La fiera più contemporanea di arte antica e moderna’ si afferma nel comunicato! Quest’anno giunge alla sua quinta edizione, a Torino dal 2 al 5 novembre, con il tema “In senso inverso”, dal romanzo fantascientifico di Philip K. Dick.

Flashback 2017
‘L’arte è tutta contemporanea’


V edizione
In senso inverso


Torino Pala alpitour, Isozaki
2 – 5 novembre 2017

Nuova sede, nuove gallerie, nuovo programma per il mondo di FLASHBACK.

La fiera più contemporanea di arte antica e moderna giunge quest’anno alla sua quinta edizione, a Torino dal 2 al 5 novembre, con il tema “in senso inverso”, dal romanzo fantascientifico di Philip K. Dick.

Nuova Sede

Nuovi spazi all’interno del Pala Alpitour, il foyer grande con ingresso da piazza d’armi accoglie la manifestazione disegnata dal collettivo di architetti startarch all’insegna del color magenta, colore scelto per questa quinta edizione.

Nuove Gallerie

Numerose le new entries e alcuni graditi ritorni, punti di riferimento per l’arte antica come W. Apolloni da Roma, Walter Padovani e la Galleria Silva da Milano e Cesare Lampronti con le sue gallerie di Londra e Roma. E anche per quanto riguarda il moderno molte rinomate gallerie hanno scelto per la prima volta Flashback, come la Galleria Frediano Farsetti da Firenze, la Galleria Allegra Ravizza con sedi in Svizzera e negli USA, la Galleria Russo da Roma, la Galleria Torbandena di Trieste e Tornabuoni Arte, con sedi a Firenze, Milano, Forte dei Marmi, Parigi e Londra.

Nuovo Programma

Il nuovo programma per questa edizione è “In senso inverso”, dal romanzo di Philiph Dick per analizzare più approfonditamente l’interrogativo temporale sul quale si basa l’intera concettualità della manifestazione. Nel romanzo, dal sottotitolo emblematico “Il suo appuntamento è fissato per ieri” il tempo inizia a scorrere a ritroso, una vera inversione della freccia del tempo che ha iniziato a risalire dal presente al passato, un tempo dunque anti-orario, contro-corrente che rappresenta la diversa prospettiva, il punto di vista soggettivo, la possibilità di guardare in modo differente quanto ci circonda trovando nuovi elementi, nuove chiavi di lettura per rileggere e interpretare la contemporaneità.

Le opere

Per la sua V edizione Flashback presenta un corpus importante di opere legate al Futurismo, in quanto movimento che grida alla centralità dell’uomo. Mai come oggi, in un momento storico di grandi cambiamenti, la centralità dell’uomo, come essere umano fatto di corpo, mente, anima, spirito, è tema fondamentale; la centralità del concetto di umanità, di condizione umana sono elementi necessari per ripensare e ricostruire il nostro presente. Alcune tra le maggiori gallerie di arte moderna, tra cui la Galleria Frediano Farsetti, la Galleria dello Scudo, la Galleria del Laocoonte e la Galleria Russo, porteranno dunque una selezione di opere di Boccioni, Severini, Russolo, Balla e dell’aeropittura futurista di Dottori e Tato; pittura, scultura, disegni che rappresentano trasformazione sociale, cambiamenti politici, movimenti di popoli, tutti fattori che arrivarono a cambiare completamente la percezione delle distanze e del tempo, "avvicinando" fra loro i continenti. Accanto alle opere, Aleandri Arte Moderna esporrà la sala da pranzo di Giacomo Balla, una “chicca” disegnata e realizzata da lui stesso per la propria abitazione, in una ricostruzione futurista dell’universo quotidiano.  Infine sempre arte moderna con opere di Joan Mirò dalla Galleria Torbandena, di Umberto Mastroianni grazie alla Galleria Del Ponte, di Vasco Bendini con la Galleria Roccatre, di Alberto Burri con Tornabuoni Arte. 

Tra i preziosi tesori di arte antica che si potranno ammirare in fiera la splendida Betsabea al bagno firmato Artemisia Gentileschi e Bernardo Cavallino (1626-38) esposto da Cesare Lampronti, l’olio su tela La sete dei Crociati sotto Gerusalemme di Francisco Hayez della galleria W. Apolloni, il ritratto di John Belasyse di Anthon Van Dyck, allievo di Rubens e universalmente riconosciuto come il più importante ritrattista di tutti i tempi, presentanto dalla Galleria Robilant + Voena, la Madonna e Bimbo con San Giovannino di Abraham Janssens (1615 ca.) della Galleria Luigi Caretto e la Sibilla in terracotta della prima metà del VIII sec. della Galleria Walter Padovani. Ma anche una Pietà in legno scolpito di Jean de Chetro (ca. 1470) presentato da Flavio Pozzallo, l’olio su tela di Martin Van Meytens, il Giovane (1728) di Benappi, L’ultima cena del bolognese Francesco Cavazzoni dalla collezione Bentivoglio D’Aragona di Carlo Orsi e alcuni olii su rame di Jan Brueghel (1635 ca.) di Caretto&Occhinegro. 

Flashback, l’arte è tutta contemporanea trova le proprie radici nella ricerca concettuale di Gino De Dominicis sul tema dell’immortalità, ricerca che sottolinea e stigmatizza la “contemporaneità” dell’opera d’arte come oggetto vivente ed eterno. E’ così che a Flashback, dopo la grande mostra a Roma con Achille Bonito Oliva nel 2016 e le recenti scoperte su Leonardo da Vinci in Umbria con Vittorio Sgarbi, Luca Tomio Project Room torna con un progetto espositivo intitolato "L'arte che non c'è", dedicato ai grandi maestri delle avanguardie italiane degli Anni '60/'70. Un progetto nel quale sarà esposta un'unica opera, emblematica, per ogni autore, da Salvo a Boetti, da Ontani a Paolini, tra cui spicca per rarità un misteriossimo autoritratto di Gino De Dominicis visibile solo dal vivo in base alle istruzioni da sempre fornite. 

L ’allestimento

Grazie allo splendido allestimento del collettivo startarch le opere offriranno al pubblico la fruizione contemporanea che fa di Flashback un’isola senza tempo - ben rappresentata dal logo di quest’anno – che racchiude cultura e mercato, gallerie e artisti, arte antica, arte moderna e arte contemporanea, incontri e scontri, suoni, video, film, performances, laboratori, per una fiera che, a partire dal 2013, ha voluto indagare l’arte nelle sue molteplici forme espressive indipendentemente dal periodo storico, ma in base alla loro attualità e alla loro contemporaneità.

Le gallerie

Le gallerie che, per la prima volta, verranno ospitate nel foyer grande del Pala Alpitour sono:

Aleandri Arte Moderna, Roma (I) – W. Apolloni, Roma (I) - Arcuti Fine Art, Roma (I) - Benappi, Torino (I) - Biasutti & Biasutti, Torino (I) – Maurizio Candiani, San Mauro Torinese TO (I) - Galleria Luigi Caretto, Torino (I), Madrid (E) - Caretto & Occhinegro, Torino (I) - Mirco Cattai Fine Art & Antique Rugs, Milano (I) – Cecchetto e Prior Alto Antiquariato, Castelfranco Veneto TV (I) - Ceci Antichità, Serramazzoni MO (I) - Chiale Fine Art, Racconigi CN (I) - Creatini e Landriani, Sestri Levante GE (I) - Galleria Del Ponte, Torino (I) - Frascione Arte, Firenze (I) – Galleria Frediano Farsetti, Firenze (I) - Galleria dello Scudo, Verona (I) - Galleria Giamblanco, Torino (I) – Gilistra Japanese Art, Torino (I) - Galleria del Laocoonte, Roma (I) - Il Cartiglio, Torino (I) - Cesare Lampronti, Londra (UK), Roma (I) -MB Arte Libri, Milano (I) - Lorenzo e Paola Monticone Gioielli d'epoca, Torino (I) - Moretti Fine Art, Londra (UK), Firenze (I), Monte Carlo (MC) - Carlo Orsi, Milano (I) - Flavio Pozzallo Antiquario, Oulx TO (I) – Walter Padovani, Milano (I) - Galleria Allegra Ravizza, Lugano (CH), Honolulu HI (USA) - Robilant + Voena, Milano (I), Londra (UK), St. Moritz (CH) - Galleria d'Arte Roccatre, Torino (I) – Galleria Russo, Roma (I) – Santa Tecla, Padova (I) - Schreiber Collezioni, Torino (I) - Secol-Art di Masoero, Torino (I) - Galleria Silva, Milano (I) - Sperone, Sent (CH) - Luca Tomio Project Room, Milano (I) - Galleria Torbandena, Trieste (I) - Tornabuoni Arte, Firenze, Milano, Forte dei Marmi (I), Parigi (F), Londra (UK) - Galleria Zabert, Torino (I).

 

Flashback – L’Arte è tutta contemporanea, V edizione

Direzione: Stefania Poddighe e Ginevra Pucci

Sede: Pala alpitour, Isozaki

Ingresso: Corso Sebastopoli 123 - ingresso unico ➔ Piazza d’Armi - Torino

Anteprima stampa: mercoledì 1 novembre 2017 ore 11.00 – 13.00

Anteprima: mercoledì 1 novembre 2017 ore 16.00 (solo su invito) 

Inaugurazione: mercoledì 1 novembre 2017 ore 18.00 (solo su invito) 

Apertura al pubblico: da giovedì 2 novembre a domenica 5 novembre 2017 - ore 11.00 – 20.00 

Biglietti: intero: Euro 10; ridotto: Euro 8; riduzioni previste per legge; ridottissimo: Euro 5, Abbonamento Torino Musei, Abbonamento Musei Lombardia Milano, Torino + Piemonte Contemporary Card, gratuito: gratuita’ previste per legge, gratuità giovedì 2 novembre per abbonamenti convenzionati, Museo Ettore Fico.

Info: flashback.to.it - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Il programma di Flashback

“In senso inverso”

Flashback - special project

Nel 2013 nasce il progetto Flashback è Opera Viva con il quale l’artista Alessandro Bulgini dichiara la manifestazione e tutti i capolavori presentati “Opera Viva”. Nel 2014 Opera Viva lascia gli spazi dell’arte per inoltrarsi anche in periferia con Opera Viva Barriera di Milano che, con la curatela di Christian Caliandro, segna il count down alla fiera.

Opera Viva barriera di Milano - parte seconda, operette morali

Un progetto di Alessandro Bulgini

A cura di Christian Caliandro

Artisti: Raffaele Fiorella, Calixto Ramirez, Cristiano De Gaetano, Fabrizio Bellomo, Roxy in the Box, Alessandro Bulgini 

“Il progetto estende nello spazio e nel tempo l’azione della fiera stessa. Nella convinzione profonda che le nostre città abbiano bisogno oggi di spazi mentali più che di luoghi fisici da destinare all’arte e alla cultura; che esse siano innanzitutto infrastrutture di relazioni umane da curare e sviluppare; e che soprattutto l’identità non sia monolitica e statica, ma mutevole, sostanziata unicamente nella relazione con l’altro”.  (C. Caliandro)
Proseguendo e sviluppando in maniera organica la riflessione iniziata lo scorso anno – a cura di Christian Caliandro - dedicata a Barriera di Milano, Opera Viva Barriera di Milano si è concretizzata nuovamente in uno spazio pubblicitario di tre metri per sei nella rotatoria di piazza Bottesini in Barriera di Milano a Torino, vicino al mercato rionale e storico di piazza Foroni, sul quale per sei mesi ha campeggiato un’opera d’arte di sei artisti, diversi tra di loro per formazione e stile, ma accomunati da un approccio originale e innovativo alla pratica artistica. L’ispirazione sono state quest’anno le Operette morali (1827) di Giacomo Leopardi, il più grande libro della nostra tradizione letteraria proprio perché sfuggente, indefinibile, frutto della fusione e della collisione tra satira, prosa poetica, critica sociale, filosofia e autobiografia. Definite da Giuseppe Montani nel 1828 “musica, musica altamente malinconica, le cui voci tutte si rispondono e recano all’anima la più grave delle impressioni”; e, come scrive Pietro Citati: “Nelle Operette morali ci sono tutti i toni e le forme: il metafisico, il volgare unito al metafisico, il lucianesco, il fantastico-ironico, la farsa, la commedia dell’arte, il patetico, il tragico, il nichilistico, l’assurdo, lo scherno, il disprezzo, l’ilare, l’aereo, il lirico, il sublime, il matematico, il funambolico; e, come diceva Giorgio Manganelli, la disperazione che diventa esattezza e pura gioia intellettuale. In modo sottilissimo, i toni e le forme trapassano gli uni nelle altre. Così, Leopardi si connette idealmente al Philip K. Dick di In senso inverso (1967), nel segno di una differente percezione della storia e della memoria artistica: il tempo comincia a scorrere all’indietro riportando in vita ciò che era morto e sepolto; il contemporaneo autentico consiste nel collasso delle dimensioni temporali; l’arte serve a ridefinire noi stessi, a riconfigurare la nostra identità, a costruire la memoria di chi siamo stati e soprattutto di chi potremo essere. Non è una ricerca archeologica nel nostro passato (prossimo o lontano), ma la consapevolezza di quanto questo sia parte integrante e viva del nostro spazio di esistenza.
Il manifesto di tre metri per sei vuole essere un assaggio di tutto questo: è una finestra, e al tempo stesso un’intercapedine. Un interstizio che ci aiuta a intravedere ciò che è stato, e ciò che verrà.
Durante i cinque giorni della fiera le stesse opere, insieme a tutti i frammenti di vita raccolti, saranno riunite in un’unica mostra per raccontare questa finestra aperta sul mondo e per il mondo.



Flashback - Exhibition
un’installazione di Pascale Marthine Tayou


a cura di Galleria Continua
Jean Apollinaire Tayou nasce in Camerun. A metà degli anni Novanta, cambia nome, lo declina al femminile diventando Pascal(e) Marthin(e) Tayou. Da questo momento ha inizio un incessante nomadismo artistico, geografico e culturale, che porta Tayou ad affermarsi come uno dei principali protagonisti del panorama artistico contemporaneo. Il lavoro di Tayou, così come il suo nome, è volutamente mobile e si sottrae a schemi prestabiliti. Si presenta molteplice, indomabile, trascinante, profondo, inatteso, proliferante e variopinto, sempre strettamente legato all’idea di viaggio e d’incontro con l’altro da sé. Quella del viaggiatore per Pascale Marthine Tayou non è solo una condizione di vita, ma una condizione psicologica in grado di sovvertire i rapporti sociali, gli assetti politici, economici e simbolici del nostro vivere.

L'opera di Pascale Marthine Tayou è apprezzata e sostenuta da numerosi curatori. Tra questi Okwui Enwezor lo presenta all'interno della seconda Biennale di Johannesburg del 1997, a Documenta nel 2002 e nelle mostre Mirror's Edge (1999-2001) e The Short Century (2000-2001). Il curatore Simon Njami invita Pascale Marthine Tayou all'interno della grande mostra Africa Remix organizzata al Museum Kunst Palast di Düsseldorf, alla Hayward Gallery di Londra, al Centre Pompodou di Parigi, al Mori Museum di Tokyo e alla Galleria Nazionale di Johannesburg (2004-2006). Nel 1995 la sua opera è esposta all'interno della prima Biennale di Kwangju diretta da Yongwoo Lee e la sua partecipazione a biennali d'arte internazionali non farà che intensificarsi con il tempo. Nel 1996 la Biennale di Dakar lo invita all'interno delle esposizioni individuali e l'anno successivo espone anche alla seconda edizione della Biennale di Kwangju. È invitato alla Biennale di Venezia nel 2005 e 2009, alla Biennale di Sydney nel 1998, alla Biennale della Avana nel 1997 e 2006, alla Biennale di Liverpool nel 1999, alla Biennale di Taipei nel 2000, alla Biennale di San Paolo nel 2002, ai Incontri africani della fotografia di Bamako nel 2005, alla Biennale di Lione nel 2000 e 2005, alla Biennale di Istanbul nel 2003, alla Biennale di Berlino nel 2001, a Documenta di Kassel nel 2002. Partecipa inoltre alla Biennale di Santa Fe nel 1997, alla Triennale di Kleinsplastick di Stoccarda nel 1998, alla Biennale di scultura di Münster del 2003, e alla Triennale di Hasselt nel 2005.


Phillip King
Behind Iconic Sculptures
The Creative Process Evolution

a cura di Patrizia Bottallo
La mostra presenta lo studio del concepimento dell’idea artistica di Phillip King, uno tra i più importanti scultori inglesi della seconda metà del secolo scorso. Allievo di Anthony Caro e assistente di Henry Moore, King iniziò a farsi notare negli anni ’60 e, sebbene ora compiuto 83enne ancora oggi è un personaggio di spicco nel panorama artistico, ritenuto chiave di svolta della scultura moderna a livello internazionale.
La mostra presenta una selezione inedita di rarissimi disegni, acquerelli e una scultura che documentano idee divenute capolavori, opere cardine della scultura inglese del XX secolo.
La selezione dei disegni ha un grandissimo valore storico, infatti le carte sono disegnate su entrambe le facciate poiché estratte dal taccuino originale dello scultore inglese. Negli schizzi si riconoscono le tracce di alcuni dei suoi capolavori come Rosebud, Genghis Khan, Tra La La, Twilight, Window Piece e Slant. I disegni sono stati realizzati nel 1965, anno in cui l’artista partecipò alla grande mostra intitolata “The New Generation”, tenutasi alla Whitechapel Art Gallery di Londra. L’esposizione presentava un gruppo di giovani artisti tutti della scuola di Anthony Caro, tra questi vi erano David Annesley, Barry Flanagan, Tim Scott, Michael Bolus, Isaac Witkin e William Tucker. La mostra ebbe un grande eco internazionale poiché rappresentò un momento fondamentale nell’evoluzione della scultura inglese che dal quel momento si sarebbe affrancata definitivamente dai canoni classici e avrebbe inciso sulle generazioni successive.

Window Piece è una scultura cardine nella ricerca dell’artista, l’opera in gesso del 1960-61 esprime la capacità tecnica di realizzare grandi sculture appresa da Henry Moore e, al contempo, mostra l’influenza dell’architettura antica dopo un viaggio dell’artista in Grecia. 

Phillip King CBE PPRA è un Royal Academician, ha insegnato scultura alla St Martin’s School of Art, al Royal College of Art, alla Royal Academy Schools e al Hochschule der Künste di Berlino. Nel1990 è stato nominato Professore Emerito del Royal College of Art. É stato Presidente della prestigiosa Royal Academy of Arts di Londra dal 1999 al 2004. Nel 1968 rappresentò la Gran Bretagna insieme al pittore Bridget Riley alla Biennale di Venezia e nel 1997 gli è stata dedicata una retrospettiva al Forte Bel Vedere di Firenze. Opere dell’artista sono presenti nei più prestigiosi musei e collezioni internazionali tra cui: Arts Council of Great Britain / British Council, London, UK / Calouste Gulbenkian Foundation, Lisbon, Portugal / City of Rotterdam, Netherlands / Contemporary Arts Society, London, UK / Cultural Centre, Adelaide, Australia / Government Art Collection, London, UK / Hakone Open Air Museum, Japan / Hiroshima Museum of Contemporary Art, Japan / Musée National d’Art Moderne, Centre Georges Pompidou, Paris, France /National Gallery of Victoria, Melbourne, Australia / National Museum of Art, Osaka, Japan New Museum of Contemporary Art, Hiroshima, Japan / Prefectural Museum of Contemporary Art, Toyama, Japan / Rijksmuseum, Netherlands / Scottish National Gallery of Modern Art, Edinburgh, UK / Stuyvesant Foundation, New York, USA / Tate Gallery, London, UK / Tel Aviv Museum, Israel / Yale Centre for British Art, USA.

 

Flashback Lab

Collecting The Beauty. La collezione d’Arte, dal museo alla città.

a cura di Mariachiara Guerra

Collecting the Beauty è il progetto didattico, per  le  scuole  primarie  e secondarie nato con la volontà di ampliare e raccontare le riflessioni sul tema della collezione come atto, privato e pubblico, di conservazione di oggetti, immagini, opere, con intenti e valori diversi. Dal collezionismo d’Arte, alla collezione come gesto di cura dello spazio urbano, Collecting the Beauty è costruito come percorso di conoscenza dell’Arte, antica e contemporanea, che si radica e connette con la storia urbana e con il territorio, nell’ambizione di fornire agli studenti una cassetta degli attrezzi che li aiuti a riconoscere la Bellezza, nello spazio del quotidiano.

Ciascuna classe è protagonista di un’esperienza che necessariamente parte al Museo e si sposta progressivamente all’interno del sistema territoriale, dai Musei Reali a Barriera di Milano, per tornare in classe e in fiera nei momenti dedicati alle attività laboratoriali. 

Sabato 4 novembre e domenica 5 novembre, ore 15.30, info e prenotazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Flashback Video

Il sodalizio napoletano:  Mario Martone e Nicola Spinosa.

La sezione dedicata alle immagini in movimento si concentra per questa nuova edizione su tre documentari realizzati per la Sovrintendenza di Napoli (con Nicola Spinosa) dal regista e sceneggiatore italiano Mario Martone. In effetti, non sono veri e propri documentari d’arte ma film in cui c’è un montaggio con immagini legate alla realtà urbana: sulla forma narrativa del documentario poetico, tra realtà e finzione, con l’obiettivo di raccontare l’attualità dell’arte, investigando l’equilibrio tra visione oggettiva e soggettiva.

Nella città barocca (1984)

Nella città barocca, commissionato da Nicola Spinosa in occasione della grande mostra sul Seicento napoletano, rappresenta un lavoro di ritaglio sulla città in cui Mario Martone ha raccontato in maniera assolutamente libera, non didascalica, il proprio sguardo su Napoli.

Nella Napoli di Luca Giordano (2001)

In occasione della mostra napoletana su Luca Giordano, Mario Martone ha realizzato un filmato applicando la stessa tecnica utilizzata diciotto anni prima in occasione della mostra sul Seicento napoletano. In questo documentario, il metodo di filmare le opere di Giordano – isolandole dal resto del tessuto urbano che le circonda – serve ad affermare la dimensione partenopea del pittore. 

Caravaggio. L’ultimo tempo (2004)

Basato sulla vita del pittore italiano Michelangelo Merisi da Caravaggio, la cinepresa di Mario Martone scompone e riassembla dettagli rubati ora a Caravaggio, ora ai quartieri popolari e alle estreme periferie di Napoli.

 

Flashback Sound

Spazi Sonori

Mauro Battisti cura concerti jazz e sonorizzazioni 

"Il tema conduttore di Flashback 2017, richiama a un’impossibile e affascinante inversione del tempo: nascere vecchi e ringiovanire fino a morire bambini. Nella macro realtà dell’Universo, la freccia del tempo viaggia solo in una direzione, ma come c’insegna la fisica quantistica la trasgressione a questa legge è “normale” nel mondo dell’infinitamente piccolo. Una diversa lente di osservazione può dunque presentarci piani diversi e paralleli della stessa realtà fenomenica.

Il linguaggio del Jazz, grazie alla sua natura estemporanea e trasformativa, offre all’ascoltatore un tipo di esperienza simile, perché può cogliere la possibilità di percorrere strade inverse rispetto alle musiche “scritte”, fissate nella linea stilistico-temporale convenzionale.

Seguendo questa ispirazione, nell’area lounge dello spazio espositivo, i visitatori potranno assistere a tre appuntamenti musicali di alta qualità, tre progetti ad hoc presentati da musicisti di grande rilievo appartenenti alla scena jazz oriented nazionale e internazionale. Mentre dal 1° al 4 novembre, nello spazio mostra, i ricercati paesaggi sonori di Land(e)scapes, progetto di Ivan Bert e Andrea Bozzetto, dialogheranno in modo estemporaneo e discreto con le opere esposte creando una texture timbrica di grande effetto e suggestione”.

Dialogue

Cheikh Fall – kora, voce, fx

Gianni Denitto – sax alto

Il sound inconfondibile, asciutto e tagliente, del sax alto di Gianni Denitto s’incontra e dialoga con il fascino della kora e della voce del maestro senegalese Cheikh Fall. I ritmi e i canti, ispirati alla tradizione Griot dell’Africa Occidentale, danzano in modo perfetto con le linee e le architetture improvvisative del linguaggio jazz che, più di cento anni fa, proprio dall’Africa raccolse la sua essenza più profonda.

Mercoledì 1° novembre – Opening (Area Lounge) dalle 18.30 alle 20.15 (con intervallo)

 

Our Things

Paolo Porta – sax tenore

Fabio Giachino – piano

I due originali musicisti e compositori, esploratori delle sonorità urbane e dei ritmi non convenzionali, artisti di punta della scena jazz contemporanea, hanno alle spalle una lunga collaborazione in differenti formazioni. Per Flashback sperimentano la formula del duo, presentando brani dai loro rispettivi ultimi lavori discografici in veste di leader: "Beginner's state of mind" (P. Porta) e "North Clouds" (F. Giachino).

Venerdì 3 novembre – Jazz Concert (Area Lounge) ore 18.30

 

Houdini

Enrico Degani – chitarra classica

Stefano Risso – contrabbasso

Un incantevole e sorprendente viaggio che, dalla musica rinascimentale di John Dowland, Claudio Monteverdi e Georg Friederich Handel giunge alle composizioni originali dei due artisti. Due tra i più eclettici musicisti jazz del panorama italiano parlano con la loro voce più profonda e con un sapiente gioco d’illusione musicale offrono all’ascolto un percorso sonoro davvero nuovo e affascinante.

Sabato 4 novembre – Jazz Concert (Area Lounge) ore 18.30

 

Land(e)scapes

Ivan Bert – tromba, fx

Andrea Bozzetto – fender rhodes, synth analogici

I lucidi paesaggi timbrici di Land(e)scapes, progetto di Ivan Bert e Andrea Bozzetto, si affiancano sotto forma di installazione sonora alle opere esposte nell’area mostra. Quattro appuntamenti ispirati alle linee, le forme, i volumi e la luce, a opera di due poliedrici musicisti e compositori, raffinati ricercatori del suono, da sempre impegnati in importanti progetti trasversali a cavallo tra i linguaggi. 

1 - 2 – 3 - 4 novembre – (Area Mostra)

1 novembre ore 20.00

2 novembre ore 18.30

3 – 4 novembre ore 14.00

 

Raggiungono la V edizione i talk di Flashback che hanno come caratteristica principale l’analisi temporale dei fenomeni culturali e artistici. Fino alla scorsa edizione gli incontri hanno esaminato gli argomenti nel loro succedersi e trasformarsi nel corso del tempo, le tematiche sono state dunque prese in considerazione secondo una prospettiva dinamica e in divenire. Quest’anno invece prendendo spunto dal titolo del programma, “in senso inverso”, come nel libro di Philip Dick si percorreranno i temi scelti a ritroso partendo da un’analisi della contemporaneità per fonderla in un unicum con il passato analizzandone, indipendentemente dal periodo storico l’attualità della proposta.

Arte sacra, Fotografia e arte pubblica sono gli argomenti trattati nei giorni da giovedì 2 a domenica 5 novembre alle ore 17.00.

 

Flashback Storytelling

Il progetto, giunto al quinto anno, promuove, attraverso la narrazione, la sensibilizzazione e il coinvolgimento diretto e attivo del pubblico; una chiave innovativa di avvicinamento e di stimolo del senso critico volto a incrementare l'interesse e l'attenzione verso l'arte con le sue accezioni culturali, politiche ed economiche. Le visite guidate, scegliendo specifiche opere, artisti o linguaggi espressivi, costruiscono un'interazione breve e immediata, veri e propri Flashback su storia e curiosità suggerite dalle opere in mostra. I partecipanti verrano anche chiamati a costruire la propria digital gallery di opere.

Per info e prenotazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 



 

 

 

 

 

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