FolkClub, Torino: venerdì 8 novembre Fabrizio Bosso e Giovanni Guidi 

FolkClub, Torino: venerdì 8 novembre Fabrizio Bosso e Giovanni Guidi 

FolkClub, Torino: arriva al FolkClub un nuovo e interessante progetto musicale firmato da due astri del jazz italiano contemporaneo, Fabrizio Bosso e Giovanni Guidi: un progetto a cui si sono aggiunti tre talenti indiscussi del calibro di Francesco Bearzatti, prestigioso sax italiano, Eric Wheeler, propulsivo contrabbassista newyorkese, e Joe Dyson, tra i più richiesti giovani batteristi di oggi. Dopo il successo riscontrato nel tour dell’estate 2018, Fabrizio Bosso e Giovanni Guidi hanno deciso di ritrovarsi in studio di registrazione appena possibile, il risultato il disco che uscirà a Novembre 2019 e avrà il titolo The Revolutionary Brotherhood ​

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presenta:

Venerdì 08 novembre ore 21.30 

Fabrizio Bosso e Giovanni Guidi

Presentano "The Revolutionary Brotherhood"

Il nuovo progetto musicale di due astri del jazz italiano contemporaneo

Ingresso: 30.00 €   Minori di 30 anni: 15.00 € 

Arriva al FolkClub un nuovo e interessante progetto musicale firmato da due astri del jazz italiano contemporaneo, Fabrizio Bosso e Giovanni Guidi. Musicisti dai percorsi personali e dalle predilezioni estetiche molto diverse, Guidi da anni alla corte di Enrico Rava, e Bosso trombettista giunto ai massimi vertici internazionali, si sono incontrati nell’estate del 2017 sul palco dell’Umbria Jazz e lì hanno pensato di unire le forze in un progetto che li spingesse a oltrepassare i confini della loro personale ricerca musicale, dimostrando come nel jazz sia comunque sempre possibile trovare punti in comune sui quali costruire qualcosa di nuovo. Un progetto a cui si sono aggiunti tre talenti indiscussi del calibro di Francesco Bearzatti, prestigioso sax italiano, Eric Wheeler, affidabilissimo e propulsivo contrabbassista newyorkese, e Joe Dyson, tra i più richiesti giovani batteristi oggi in circolazione.

Dopo il successo riscontrato nel tour dell’estate 2018, Fabrizio Bosso e Giovanni Guidi hanno deciso di ritrovarsi in studio di registrazione appena possibile, il risultato il disco che uscirà a Novembre 2019 e avrà il titolo The Revolutionary Brotherhood e che i due musicisti italiani presenteranno sul palco del piccolo club torinese.

Fabrizio Bosso inizia a suonare la tromba all’età di 5 anni e a soli 15 si diploma al conservatorio Giuseppe Verdi di Torino. Fin dall’inizio della sua carriera Fabrizio può vantare collaborazioni importanti come, fra i tanti, Gianni Basso, Enrico Pieranunzi, Rosario Giuliani, Charlie Haden, Carla Bley, Dee Dee Bridgewater. Nel 2000 pubblica Fast Flight, primo disco a suo nome, e nel 2002 esce il primo disco degli High Five intitolato Jazz For More, al quale seguirà Jazz Desire nel 2004, Five For Fun nel 2008 e Split Kick nel 2010. Nel 2007 pubblica uno dei suoi dischi più importanti, You’ve Changed, con ospiti Stefano Di Battista, Bebo Ferra, Dianne Reeves e Sergio Cammariere, al quale deve l’ingresso nel mondo del pop e la sua prima apparizione al Festival di Sanremo. Nel 2008 pubblica anche Sol, primo disco della formazione Latin Mood, nata nel 2006 e che condivide con Javier Girotto. Seguirà poi nel 2012 Vamos. Ancora con gli High Five esce Handful Of Soul, il disco che consacrerà al successo Mario Biondi. Nel 2010 pubblica Spiritual, con Alberto Marsico e Alessandro Minetto, con i quali realizzerà anche anche Purple nel 2013 e nel 2016 il live Spiritual trio featuring Walter Ricci. È del 2011 Enchantment - L’incantesimo Di Nino Rota con la London Symphony Orchestra, e dell’anno successivo Face To Face in duo con il fisarmonicista Luciano Biondini.

Nel frattempo, molte sono le partecipazioni a festival prestigiosi, in Italia e all’estero, tra cui il Festival di Sanremo sia con Sergio Cammariere sia con Simona Molinari, Raphael Gualazzi e Nina Zilli. Non mancano gli inviti come solista, insieme a grandi direttori d’orchestra come Wayne Marshall o Maria Schneider.

Insieme a Rita Marcotulli, Javier Girotto, Peppe Servillo, Cristina Donà, Furio Di Castri, Enzo Pietropaoli e altri colleghi, da oltre un decennio Fabrizio è parte di fortunati progetti che omaggiano grandi autori Italiani quali Domenico Modugno, Adriano Celentano, Fabrizio De Andrè, Lucio Battisti, su invito del compianto Ero Righi, direttore artistico dell’ATER di Modena.

Alla fine del 2014, esce l’atteso Tandem in duo con Julian Oliver Mazzariello (ospiti Fiorella Mannoia e Fabio Concato) e nella primavera 2015 pubblica Duke, dedicato a Duke Ellington, con il suo nuovo quartetto composto da Julian Oliver Mazzariello, Luca Alemanno e Nicola Angelucci e una sezione di sei fiati. A Maggio 2016, sull’onda dell’incontro in occasione di Tandem e del progetto live Canzoni, esce il disco con Julian Oliver Mazzariello e Fabio Concato, Non Smetto Di Ascoltarti. Nel corso dell’anno Fabrizio si dedica in particolare al suo Quartetto, con cui realizza numerosi concerti, ed è in questo intenso tour che matura l’idea della pubblicazione di State Of The Art, un doppio album live pubblicato nel 2017. Nell’edizione 2017 di Umbria Jazz presenta un progetto dedicato a Dizzy Gillespie, The Champ con un’ampia formazione che vede il suo Quartetto e una sezione di nove fiati. Nel 2018 al centro dell’attenzione è ancora il quartetto che gira il mondo, ma non mancano le collaborazioni con Rosario Giuliani, con il quale prende vita definitivamente Connections, quartetto completato da Alberto Gurrisi all’organo Hammond e Marco Valeri alla batteria; con Giovanni Guidi, Aaron Burnett, Dezron Douglas e il batterista Joe Dyson; e con il trombonista, compositore e arrangiatore Mauro Ottolini, che mette a punto appositamente per la collaborazione con Bosso un progetto in sestetto dedicato al jazz delle origini: Storyville Story.

Giovanni Guidi nasce a Foligno nel 1985. Frequentando i seminari estivi di Siena, viene notato da Enrico Rava che lo inserisce nel gruppo Rava New Generation con cui incide due CD per l’Editoriale l’Espresso.

Attualmente, oltre ad essere leader di propri gruppi, collabora con i gruppi di Rava, è nell’acclamatissimo duo Soupstar con Gianluca Petrella, nel trio con il trombettista Luca Aquino e il percussionista Michele Rabbia e co-dirige un quartetto con il giovane enfant prodige del sassofono Mattia Cigalini. Protagonista di festival importanti, ha pubblicato il suo primo album nel 2006 con il titolo di Tomorrow Never Knows. Successivamente ha pubblicato quattro album con l’etichetta Cam Jazz: i primi due Indian Summer e The House Behind This One in quartetto, The Unknown Rebel con una formazione allargata a dieci elementi e We Don’t Live Here Anymore, registrato a New York con Gianluca Petrella, Michael Blake, Thomas Morgan e Gerald Cleaver. È del 2013 il primo album registrato a suo nome per la prestigiosa ECM di Monaco: City Of Broken Dreams (presentato al FolkClub nel marzo 2013), inciso in trio con Thomas Morgan e Joao Lobo. Per la stessa etichetta aveva precedentemente registrato due album con Enrico Rava: Tribe e On The Dance Floor. Ha vinto vari premi tra cui il referendum Top Jazz indetto dalla rivista Musica Jazz, in cui è stato votato da una giuria composta da 58 giornalisti e critici musicali come Miglior Nuovo Talento 2007. A Marzo 2015 è stato pubblicato, sempre per ECM, This Is The Day, nuova incisione in trio con Thomas Morgan e Joao Lobo.

http://giovanniguidi.it/

https://www.fabriziobosso.eu/it/home/

L'ingresso è riservato ai soci: tessera associativa vitalizia 10 € (5 € per gli under 30) con una consumazione in omaggio.

Il rinnovo stagionale prevede un contributo volontario a discrezione del socio.

Associazione Culturale affiliata Acli

FolkClub, Centro Cultura Popolare 'Michele L. Straniero' 

Via Perrone 3 bis - 10122 Torino - IT

Info: +39 011 192.15.162  -  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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