1e2 marzo FolkClub: Charlie Wood per Radio Londra e i grandi Bratsch

1e2 marzo FolkClub: Charlie Wood per Radio Londra e i grandi Bratsch

Il mese di marzo inaugura ancora con due grandi concerti che celebrano i venticinque anni di FolkClub.

Venerdì 1 marzo dalle 21.30  Charlie Wood

per la rassegna Radio Londra diretta, selezionata e suonata da Enzo Zirilli ecco di scena l'americano trapiantanto a Londra Charlie Wood, nome di culto della scena jazz e soul, cantante e tastierista a proprio agio con tutti gli stili musicali: Insieme a lui e Zirilli Marco Tamburini, trombettista fra i migliori in Italia, ha suonato in ambito classico e pop collezionando oltre cento incisioni di cui 8 come leader.

Ingresso: 15.00 €  Minori di 30 anni: 8.00 €

 

Sabato 2marzo dalle 21.30, Bratsch: torna in Via Perrone un gruppo che è sinonimo di musica popolare europea. I Bratsch, cinque straordinari musicisti francesi, si pongono da trent'anni sulla scia della tradizione zigana, e con il popolo nomade cui si ispirano condividono passione per il viaggio, l'aspirazione alla libertà, anche in musica. Il virtuosismo agli strumenti, l'attitudine all'improvvisazione, il mescolare generi e influenze sono capaci di scatenare l'emozione e l'empatia della migliore musica dal vivo.

Ingresso: 18.00 €   Minori di 30 anni: 9.00 €

 

 

MARZO

Venerdì 1Radio Londra presenta CHARLIE WOOD (USA)

Sabato 2BRATSCH (Francia)

Venerdì 8OREGON (USA)

Sabato  9VIDYA RAO & KAMOD RAI PALAMPURI (India)

Venerdì 15 GIOVANNI GUIDI TRIO

Sabato 16EUGENIO BENNATO

Venerdì 22 TENORES DI BITTI

Sabato 23CARLO PESTELLI

 

 

Venerdì 1 Marzo

ore 21.30

RadioLondra presenta:

CHARLIE WOOD & SOUL CONCLAVE (USA/UK)

Magie con l’Hammond

Ingresso: 15.00 € Minori di 30 anni: 8.00 €

Ancora una serata speciale per RadioLondra, perché accanto allo straordinario ospite “londinese”, Enzo Zirilli ci propone uno dei migliori jazzisti italiani della nuova generazione, già acclamato al FolkClub due anni fa in occasione del progetto Furious Mingus di Furio Di Castri. Ma andiamo con ordine. 

Charlie Wood È un cantante e tastierista a proprio agio con tutti gli stili musicali. Nativo di Memphis, è cresciuto immerso nel jazz, nel blues, e nel soul della vecchia scuola R&B. Grazie a un orecchio per la melodia svelto come solo quello di un bambino può essere, trasforma velocemente l’eclettica collezione di dischi di suo padre nel suo parco giochi preferito. Anni dopo questo parco giochi sarà la sua ‘classe’ con Mose Allison, Ray Charles e Percy Mayfield come professori. Il tempo trascorso a studiare lingua e letteratura inglese alla Tulane University permette a Charlie di assorbire tutta la cultura e la musica di Crescent City - in particolare i ricchi stili pianistici. Va in tour in Europa e negli USA con la leggenda del blues Albert King, un’esperienza che gli offre alcune lezioni importanti sulla sopravvivenza nel duro mondo della musica. Mentre il suo trio con organo prende forma, al King’s Palace Charlie realizza di essere libero di far risuonare le canzoni e gli stili che si animano in lui: è il palcoscenico adatto per mostrare al mondo le sue straordinarie doti musicali e le sue splendide melodie - molte delle quali compariranno sui suoi CD Southbound e Who I Am registrati per l’etichetta GoJazz di Ben Sidran (e più recentemente sull’album Flutter and Wow, 2009). 

Ora vive nel Regno Unito, compone, gira in tour e registra costantemente. I suoi spettacoli recenti hanno incluso il London Jazz Festival 2010, una performance in diretta al programma Friday Night Is Music Night su BBC Radio 2, il Jazz Festival di Cheltenham del 2011 e numerosi altri concerti in tutto il Regno Unito e in Europa. Il suo ultimo CD, Lush Life (Archer, 2012) è il suo primo sforzo discografico teso a documentare la lunga esperienza maturata nell’esecuzione dei brani del Great American Songbook. L’album celebra molti dei grandi miti del jazz e della musica del ventesimo secolo. 

Marco Tamburini Nasce a Cesena nel 1959. Diplomato in tromba a Bologna, Tamburini è un musicista versatile ed eclettico con una lunga carriera sulla scena jazz italiana e diverse esperienze in ambito classico e pop. Ha inciso più di cento dischi di cui otto come leader e ha collaborato con Danilo Rea, Stefano Bollani, Gary Bartz, Slide Hampton, Eddie Henderson, Sal Nistico, Cameron Brown, George Cables, Billy Hart e Jimmy Cobb. In campo classico e pop ha lavorato con Luciano Pavarotti, George Michael, Eumir Deodato, Jovannotti, Laura Pausini, Irene Grandi, Raf e Vinicio Capossela. È inoltre docente di tromba e tecnica dell’improvvisazione ai seminari estivi di Siena Jazz e al Conservatorio di Rovigo. 

Al FolkClub Charlie Wood (organo hammond), Marco Tamburini (tromba e elettronica) e Enzo Zirilli (batteria e percussioni).

 

 

Sabato 2 Marzo

ore 21.30

BRATSCH (Francia)

Gruppo-monumento: alfieri storici della world music

Ingresso: 20.00 € Minori di 30 anni: 10.00 €

È sempre un piacere riaccogliere al FolkClub questo monumento della musica popolare europea: Bratsch negli ultimi trent’anni è stato punto di riferimento costante per la musica che, partendo da radici popolari, le mischia, le interseca e le innaffia di un fertilizzante nuovo e creativo, per raggiungere sonorità che sono al tempo stesso nuove e ancestrali. Rigorosi precursori di tutte le tendenze “modaiole” che si sono succedute negli anni in ambito world music: il klezmer, i balcani, la Grecia, il manouche, il gitano. Riornano al FolkClub per la quinta volta dal loro esordio in Via Perrone che data esattamente 10 anni fa. L’ultima, nel 2009, presentarono in assoluta anteprima un progetto nuovo, intitolato Urban Bratsch, dedicato alle città che hanno ispirato il gruppo lungo tutta la sua storia: Odessa, Salonicco, Parigi, Budapest, Berlino, Lisbona, Barcellona e altre ancora. Era un programma inedito (anche se qui e là compariva qualche recupero dei cavalli di battaglia che infiammano il loro pubblico) nel quale nuovi profumi e nuovi ambienti, estranei alla loro sfera tradizionale, facevano capolino per la prima volta, con una particolare attenzione alle voci, cui era affidato il compito di raccontare le città con le loro emozioni e i loro messaggi di speranza in un futuro migliore. Dal 2009 quel progetto si è evoluto, è cresciuto e nel 2011 si è trasformato in un CD, che oggi i Bratsch tornano a presentarci. Nel frattempo una piccola grande novità: il contrabbassista storico, Pierre Jacquet, dopo 35 anni di onorata carriera, ha deciso di fermarsi, un nuovo elemento è così entrato a far parte dei Bratsch: si tratta di Théo Girard, figlio del violinista Bruno, che ha preso il posto di Pierre al contrabbasso. 

Il loro nome deriva dalla parola tedesca bratsch, il violino alto usato dai gitani per le danze perché con le sue tre corde produce solo accordi, quindi ritmo. Fare bratsch significa appunto fare ritmo. 

Poeti, funamboli, chansonnier senza patria, cittadini del mondo, suonano e cantano …la vie …la mort …tout ça… Artigiani e ricercatori di suoni, provocatori di emozioni, coreografi di suggestioni, personaggi da fumetto, gitani veri, musici di un tempo che fu. Un ensemble nel quale l’estetica, la sensibilità e le forme d’espressione di ciascuno, tutte elevatissime, si fondono nel collettivo. Al loro attivo in trent’anni di storia, una quindicina di album e centinaia di acclamati concerti in tutto il mondo. 

Al FolkClub Dan Gharibian (chitarra, bouzouki e canto), Bruno Girard (violino e canto), François Castello (fisarmonica e canto), Nano Peylet (clarinetto e canto) e per la prima volta Théo Girard (contrabbasso).

Un concerto Bratsch è una poesia che ti scivola sulla pelle, penetra nell’anima e impregna di tenerezza il cuore.

 

 

 

 

 

 

 

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