Musica 90, Torino: AMBIENTI DIGITALI - MATMOS (USA), RYOICHI KUROKAWA (JP), HERMAN KOLGEN (CDN)

Musica 90, Torino: AMBIENTI DIGITALI - MATMOS (USA), RYOICHI KUROKAWA (JP), HERMAN KOLGEN (CDN)

Musica 90

presenta:

AMBIENTI DIGITALI

Venerdì 6 Maggio 2016

h 21.30

RYOICHI KUROKAWA  (JP)

Venerdì 20

Maggio 2016 – h 21.30

MATMOS  (USA)

Venerdì 27

Maggio 2016 – h 21.30

HERMAN KOLGEN (CDN)

Ingresso: 8,00 € prevendita/ 12,00 € all’ingresso 

20,00 € abbonamento a tre serate

ACQUISTA BIGLIETTI: http://www.vivaticket.it/

Gli Audiovisual concert si svolgeranno a 'Lavanderia a Vapore, Corso Pastrengo, 51 – Collegno TO

Ambienti Digitali è una rassegna di performance audio-visive strutturata in tre eventi dal vivo. Nel corso degli ultimi decenni l’interazione tra la musica elettronica e l’arte visiva digitale ha dato vita ad un nuovo ambito di esplorazione; l’apertura della materia sonora a dimensioni visive e plastiche, ha permesso di intrecciare i suoni alla dimensione spaziale e visiva dando vita a forme espressive ibride; nuove.

Progetto a cura di Musica 90 in collaborazione con Piemonte dal Vivo

Direzione Artistica: Riccardo Giovinetto e Silvio Mossetto

Info: http://www.musica90.net - http://www.musica90.net/progetti/ambienti-digitali/

 

Dettagli date:

RYOICHI KUROKAWA in SYN_

Venerdì 6 Maggio 2016

Lavanderia a Vapore

Corso Pastrengo, 51 – Collegno TO

h. 21.30 – Audiovisual concert

Abbandonando l’umanesimo e l’estetica, syn_ esplora patterns astratti e musicali. In questo lavoro, simultaneità e sinestesia sono messe in corrispondenza con sensazioni e percezioni, come i suoni e colori, e giocano magistralmente in armonia e dissonanza, creando uno spettacolo che molti artisti e registi d’avanguardia come Paul Klee, Norman MacLaren e Vassily Kandinsky avevano sognato durante il ventesimo secolo, molto prima della comparsa e la diffusione delle tecnologie digitali. syn_ offre allo spettatore delle istantanee verso l’infinito, uno scorcio caotico, strobo-like sposate con un impulso alla frantumazione del suono. Lo spettatore può identificare i modelli, gli occhi, le facce, anche gli insetti, senza mai essere in grado di accontentarsi di un’interpretazione, a causa del ritmo a cui ogni immagine viene visualizzata. Tuttavia, ciò che in un primo momento potrebbe sembrare casuale si rivela come un’esplorazione attentamente orchestrata di modelli astratti e musicali.

“Syn” significa “insieme” o “con” o “integrare” in greco. Significa sentirsi, allo stesso tempo, una e molte cose diverse.

Venerdì 20 Maggio 2016

MATMOS

ULTIMATE CARE II

Lavanderia a Vapore

Corso Pastrengo, 51 – Collegno TO

h. 21.30 – Audiovisual concert

Ultimate Care II è il nuovo album del famoso duo di musica elettronica concettuale Matmos (Drew Daniel e M.C. Schmidt). Registrato nello studio seminterrato della loro casa a Baltimora, l’album è costruito interamente dai suoni generati da una lavatrice Whirlpool, modello Ultimate Care II. Come l’elettrodomestico da cui trae il nome, l’album corre attraverso le sue varianti in un’unica esperienza di trentotto minuti senza soluzione di continuità, che inizia con il rumore della ruota che seleziona il tipo di lavaggio e si conclude con il rumore di allarme che segnala che il lavaggio è finito. Il risultato è la sperimentazione di una punto di vista “esploso” della macchina: la ascoltiamo nel normale funzionamento, ma anche come un oggetto che viene strofinato e accarezzato, tamburellato e spronato, campionato , sequenziato ed elaborato dal duo, con l’apporto occasionale di un gruppo di guest star: Dan Deacon, Max Eilbacher (Horse Lords), Sam Haberman (Horse Lords), Jason Willett (Half Japanese) e Duncan Moore (Ago Gun) hanno preso tutti parte, chi usando la macchina come un tamburo, chi elaborando i contenuti audio. I suoni della Ultimate Care II, i suoi sbuffi ritmici, il rumore della centrifuga, gli schizzi del ciclo di risciacquo, gli sferragliamenti e i suoni elettronici sono armonizzati in una struttura eclettica di diversi generi musicali. Il risultato è una serie di composizioni ritmiche e melodiche che si trasformano drammaticamente, ma rimangono fanaticamente ancorate alla loro sorgente sonora originale. Con una strategia visiva analoga al processo di registrazione, l’artwork dell’album è costruito interamente di fotografie della lavatrice, fotografata nel suo habitat naturale e poi manipolato digitalmente dall’artista Ted Mineo. Matmos sta preparando un tour negli Stati Uniti e in Europa per celebrare l’uscita. La lavatrice non era disponibile per un commento.

Venerdì 27 Maggio 2016

HERMAN KOLGEN

AFTERSHOCK

Lavanderia a Vapore

Corso Pastrengo, 51 – Collegno TO

h. 21.30 – Audiovisual concert

Aftershock è una performance ispirata dalle conseguenze di brutali urti topologici. Esplorando l’ambiguità del realismo in paesaggi post-umani, Herman Kolgen crea simulazioni tridimensionali attraverso l’instabilità dei sistemi dinamici e li converte in visuals cinematografiche di grandi dimensioni.

Durante la performance vengono costruite sedimentazioni audio a diversi livelli, che sottolineano questa cartografia della catastrofe. Kolgen sviluppa anche un processo digitale che conferisce un’estetica post-sismica al suo lavoro.

La dimensione dei rifiuti nucleari è veramente da capogiro. Le scorie nucleari create dall’uomo saranno incredibilmente nocive per migliaia di anni.

Dobbiamo immaginare che l’impatto delle nostre attività si estende anche in un lontano futuro non-umano. Aftershock si concentra sull’estetica nucleare, dal sublime atomico alla divinità radioattiva, gettando uno sguardo poetico sulle conseguenze di diverse brutali scosse topologiche.

Con Aftershock, ho voluto ancora una volta sfruttare la tensione di fondo che attraversava le mie sculture audiocinetiche precedenti, riscoprendo l’influenza che il territorio esercita sul genere umano, sotto l’aspetto fisico, cerebrale ed emotivo. L’impatto dei territori sull’essere umano è al centro dei miei interessi artistici. Le tensioni che nascono come conseguenza dell’interazione di elementi tra loro, costituiscono l’epicentro del mio approccio e della mia ricerca. Il mio lavoro è caratterizzato da una approccio radiografico agli elementi. E’ l’essere immateriale della radiografia che mi permette di sfidare la percezione umana.

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