Ci siamo! la settimana di Jazz is Dead! festival! 30 maggio - 2 giugno, Torino

Ci siamo! la settimana di Jazz is Dead! festival! 30 maggio - 2 giugno, Torino

Ci siamo!  Jazz is Dead! festival! 30 maggio - 2 giugno, Torino: l’ottava edizione di Jazz is Dead! festival è Infinito. Siamo ufficialmente nella settimana di Jazz is Dead! festival, stiamo per vivere l’esperienza collettiva. Dal 30 maggio al 2 giugno al Bunker di Torino. I giorni di festival saranno quattro, dal 30 maggio al 2 giugno al Bunker di Torino, tempio del clubbing e centro culturale indipendente nato dalla rigenerazione di un’ex area industriale nella zona di Barriera di Milano. Il cuore delle quattro giornate è naturalmente la proposta artistica, saranno momenti ricchi di suono e vibrazioni che percorrono le diverse sonorità che da sempre Jazz is Dead! porta sul palco: dall’elettronica all'avanguardia, dal pop al folk, dai suoni etnici fino, ovviamente, al rumore. 

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TumTorino ufficio stampa

annuncia:

Jazz Is Dead! Festival 2025 - Infinito

Ottava Edizione 

festival 30-31 maggio, 1-2 giugno

epilogo 6-20 giugno, 4 luglio

L’ottava edizione di Jazz is Dead! festival è Infinito

Alabaster DePlume - Andrea Normanno - Andrea Passenger - Angie BacktoMono - Badsista - Bendik Giske - Cortex Of Light (Aitch, Piezo and Primordial Ooze) - Dopplereffekt - Dualismo Sound - Egyptian Lover - Funk Shui Project feat. Johnny Marsiglia - Ghost Dubs - Ghosted (Oren Ambarchi, Johan Berthling and Andreas Werliin) - Herbert & Momoko - Hjirok (Hani Mojtahedy & Andi Toma) - Ibelisse Guardia Ferragutti & Frank Rosaly - iii - Indianizer - Kreggo - Laura Agnusdei Trio - Loraine James - Los Hermanos - Mad Professor - ManuSol & Nina B. - Meg - Nino Gvilia - Orchestra Pietra Tonale - Orchestre Tout Puissant Marcel Duchamp - Paolo Dellapiana - Pho Bho Records - Ruth Goller - ShrapKnel (PremRock & Curly Castro) - Smiyya - Teeta feat. Galas - Tarta Relena - The Bug presents Machine - The Necks

La settimana del Festival

Siamo ufficialmente nella settimana di Jazz is Dead! festival, stiamo per vivere l’esperienza collettiva. Dal 30 maggio al 2 giugno al Bunker di Torino. 

Perché Jazz is Dead! è innanzitutto un momento di condivisione e un’esperienza collettiva, inclusiva e accessibile, durante la quale avviene una preziosa stratificazione di proposte.

I giorni di festival saranno quattro, dal 30 maggio al 2 giugno al Bunker di Torino, tempio del clubbing e centro culturale indipendente nato dalla rigenerazione di un’ex area industriale nella zona di Barriera di Milano; è un spazio in continua evoluzione, un crocevia di musica, arte, sport e sperimentazione urbana.

Orari e Modalità Di Accesso

Le porte si aprono sin dal pomeriggio - dalle ore 17 il venerdì, dalle ore 16 il sabato, dalle ore 15 la domenica e dalle ore 16 il lunedì - il festival è vivibile fino alla notte fonda, eccetto il lunedì, giornata con finale a mezzanotte. 

L’ingresso al Bunker è riservato ai soci Arci e ha un costo di 15 euro a giornata e 45 per i quattro giorni. Jazz is Dead è un festival associativo, attraversabile, inclusivo: chi ritiene di non poter sostenere la spesa intera, potrà scegliere di avere un ingresso a un costo popolare di 10 euro. Non verificheremo le motivazioni della riduzione: ci fidiamo! Info e prenotazioni su jazzisdeadfestival.it Per prenotare un ingresso occorre avere una tessera valida. Oggi la tessera Arci è anche digitale tramite app tessera-arci.it 

La Lineup

Il cuore delle quattro giornate è naturalmente la proposta artistica, saranno momenti ricchi di suono e vibrazioni che percorrono le diverse sonorità che da sempre Jazz is Dead! porta sul palco: dall’elettronica all'avanguardia, dal pop al folk, dai suoni etnici fino, ovviamente, al rumore. 

Venerdì 30 maggio, dalle ore 17

17:15 Talk Almare incontra Claudia Attimonelli, Techno. Ritmi afrofuturisti

18:00 Ruth Goller's Skylla

19:30 The Necks

21:00 Tarta Relena (In Collaborazione Con Inner_spaces)

22:30 Bendik Giske

23:30 Loraine James

01:00 Dopplerefffekt

02:00 Kreggo

03:30 Dualismo

Ruth Goller bassista, cantante, compositrice e ambientalista. Un suono che fonde il jazz, la lirica e il post rock. Collabora con Alabaster DePlume, Marc Ribot, Shabaka Hutchings, Sons Of Kemet, Damon Albarn e perfino Paul McCartney. Presenterà in anteprima il suo album Skyllumina uscito nel 2024. Molto atteso è il ritorno dei The Necks, il trio australiano attivo dal 1987, difficilmente classificabile tra jazz, ambient, avantgarde, minimalismo. I loro concerti sono sempre un’esperienza unica e irripetibile, tornano a Jazz is Dead! dal lontano 2019. Qualche anno fa, in un lungo articolo comparso sul New York Times, lo scrittore Geoff Dyer li ha definiti “il più grande trio jazz della terra". Una grande scoperta è quella delle Tarta Relena, un concerto in collaborazione con inner spaces, il duo vocale di Barcellona formato da Marta Torrella e Helena Ros. Le due cantanti esplorano la polifonia vocale, reinterpretando canti tradizionali del Mediterraneo e composizioni proprie, con un approccio minimalista che fonde antichi suoni con elementi elettronici. Duo rivelazione del 2024, già presenti al Primavera Sound e in cartellone al Sonar Barcellona 2025 grazie al loro disco Es Pregunta uscito per Latency. La catarsi continua con Bendik Giske, sassofonista norvegese con base a Berlino: un live ipnotico e d'avanguardia che spinge le potenzialità dello strumento all'estremo su basi minimali ed eteree. Il suo sassofono ha suonato al Berghain, il tempio della techno mondiale grazie al suo ultimo omonimo album uscito su Smalltown. A mezzanotte si prosegue con Loraine James, artista inglese la cui identità è stata costruita attraverso una miscela di composizioni raffinate, sperimentazione grintosa e programmazione elettronica imprevedibile e intricata. Dall'Inghilterra voleremo a Detroit e poi dritti nello spazio con i Dopplereffekt uno dei progetti più influenti e iconici della musica elettronica e techno, attivi dalla prima metà degli anni '90, il duo è formato da Gerald Donald (fondatore del rivoluzionario gruppo afrofuturista Drexciya con James Stinson, nonché produttore come Japanese Telecom e Arpanet) e Michaela To-Nhan Bertel. Sintetizzatori e drum machine, il futuro è già passato.

 

Sabato 31 maggio, dalle ore 16

17:00 Orchestra Pietra Tonale

18:00 Shrapknel

19:00 Funk Shui Project Feat. Johnny Marsiglia

20:30 Herbert & Momoko

22:00 Meg

23:30 Egyptian Lover

01:00 Los Hermanos

03:00 Andrea Passenger

L'Orchestra Pietra Tonale, al quarto anno consecutivo in line up, ShrapKnel duo della Wreckin' Crew di Philadelphia formato da PremRock & Curly Castro, collaboratori di D-Styles, Billy Woods, Armand Hammer e Quelle Chris, sono supportati alla produzione da Elucid, altro cittadino dell'underground-hip-hop più esoterico, asimmetrico e visionario. Il loro ultimo album è uscito su Backwoodz Studioz. Ascolteremo ancora rime con un featuring unico tra i torinesi Funk Shui Project e la voce del siciliano/capoverdiano Johnny Marsiglia: soul, r'n'b tutto suonato, tutto cantato. Quando inizierà a farsi buio sarà l'elettronica a impossessarsi del festival, torna Matthew Herbert, uno dei più grandi musicisti e produttori di musica elettronica degli anni 2000, remixer e dj, anima jazz e ritmo techno, questa volta insieme alla batterista e cantante Momoko Gill. Sarà un live unico dove presenteranno per la prima volta il loro nuovo disco uscito per Accidental Records. Tra i live più attesi c’è Meg che festeggia trent’anni di attività, dai 99 Posse fino alla fortunata ascesa da solista. Una voce dirompente, carica di gioia e lotta che porterà sul palco il suo nuovo EP “Maria”. Ci sarà Egyptian Lover, il pilastro portante dell'hip hop più electro, quello con i ritmi spezzati e le voci robotiche. Attivo sin dagli Anni '80, il suo suono è rappresentativo così come il suo immaginario estetico e il suono inconfondibile della sua Roland 808. Un set ibrido dove canterà, metterà dischi e ci farà impazzire. Il ritmo non si ferma con il live/dj set di Los Hermanos, scuderia Underground Resistance Detroit, l'anima più soul e latina della label. Progetto di Gerald Mitchell con collaborazioni come Santiago Salazar e Dj Rolando. Si balla la techno latina.

 

Domenica 1 giugno, dalle ore 15 

15:15 TALK FestA! Il Manifesto dei festival promosso da Arci

16:00 Ghosted

17:30 Ibelisse Guardia Ferragutti & Frank Rosaly

19:00 Alabaster De Plume (In Collaborazione Con Tjf)

20:30 Hjirock

23:00 Orchestre Tout Puissant Marcel Duchamp

00:00 Angie Back To Mono

01:00 Badsista

02:30 Manu Sol + Nina B. 

Torna Oren Ambarchi con il progetto Ghosted accompagnato da Johan Berthling e Andreas Werliin (basso e batteria dei Fire!) tre nomi, tra i più importanti e influenti della scena underground sperimentale e avanguardista del globo. Un ectoplasmico che appare in micro variazioni, loop e improvvisazioni minimaliste su ritmi sincopati ed echi latini. Si continua con il combat jazz dell'attivista Alabaster DePlume (in collaborazione con il Torino Jazz Festival) accompagnato da Momoko Gill e Ruth Gollier, disco appena uscito su International Anthem, dicono che sia uno dei migliori live in circolazione. Il quintetto di Ibelisse Guardia Ferragutti & Frank Rosaly, uno dei debutti discografici più importanti degli ultimi anni, di nuovo per International Anthem, presente in tutte le classifiche del 2024: riferimenti al free jazz, all'elettronica, al post-rock di Chicago, alla cumbia, all'ambient, alle Ande, al minimal, al noise, al punk e al folk. Ascolteremo la voce della cantante e attivista iraniana/kurda Hani Mojtahedi sopra le basi create da Andi Toma dei Mouse On Mars nel progetto Hjirok una collaborazione unica, celebrata con un disco bellissimo uscito nel 2024 dall'omonimo titolo, melodie antiche e suoni del futuro. L'ultimo live della giornata sarà quello dell'Orchestre Tout Puissant Marcel Duchamp, quattordici elementi sul palco, i cui ultimi due dischi hanno invaso il mondo discografico della musica alternativa con la loro miscela esplosiva di folk, krautrock, post-punk e poliritmi africani. Si continua con il dj set della brasiliana Badsista, impossibile non ballare le sue sonorità elettroniche che fondono baile funk, perreo e kuduro.

 

Lunedì 2 giugno, dalle ore 16 (in collaborazione con Jazz Re:Found)

16:00 Teeta + Galas

16:00 Timpani Music Forum

18:00 Ghost Dubs

19:00 Mad Professor

21:00 The Bug Presents Machine

22:00 Cortex Of Light

Protagonisti i bassi del soundsystem portato per l'occasione dalla crew Bassi Gradassi Soundsystem, perché i bassi li vogliamo sentire bene. Una giornata che omaggia il dub, da quello più scuro ed elettronico, fino a quello giamaicano. Ghost Dubs, Mad Professor e The Bug con il progetto Machine sul palco, tre live unici per gli amanti delle basse frequenze, chiuderanno i Cortex of Light creatura elettronica del trio tutto italiano Aitch, Piezo e Primordial Ooze.

La Scena Locale

Non mancano gli artisti e le artiste torinesi i djs Andrea Passenger e Dualismo Sound, il producer Kreggo, la selector Angie BacktoMono, il dirompente duo emergente formato da Manu Sol & Nina B. il featuring tra le selezioni di Teeta e l'MC Galas e ancora la squadra completa di Pho Bho Records e il Sinoira Modificata Soundsystem. 

Talk

Dopo l’esperienza del talk di presentazione del manuale BASTA NOW nel 2024, per l'ottava edizione del festival Jazz is Dead! propone un ciclo di conversazioni in collaborazione con Almare, Arci Nazionale e Libreria del Golem.

Almare incontra Claudia Attimonelli

Techno. Ritmi afrofuturisti

venerdì 30 maggio ore 17

Almare è l'organizzazione di base a Torino la cui ricerca si dedica alle pratiche contemporanee che utilizzano il suono come mezzo espressivo. Si conferma con questo talk la collaborazione con JID avviata con l'incontro con Nicolas Jaar in occasione della presentazione di Isole (Timeo, 2024). Questo progetto è concepito in sinergia con La Libreria del Golem, la libreria indipendente che da diversi anni è presente al festival con un interessantissimo punto libri capace di riflettere, in estetica e parole, l'anima di Jazz is Dead!

Venerdì 30 maggio alle ore 17, Alamare incontra Claudia Attimonelli, autrice di Techno. Ritmi afrofuturisti, che offre una profonda analisi critica delle culture musicali elettroniche contemporanee. Giunto alla seconda edizione, Techno. Ritmi afrofuturisti ripercorre il confronto culturale tra Africa e Occidente attraverso le tappe che hanno portato la techno, nata dalle tribù metropolitane, a diffondersi dal Nord America all’Europa, dai ghiacci islandesi fino all’Estremo Oriente e alle isole dell’Oceano Indiano, tra le masserie del Sud Italia e i paesaggi posturbani delle metropoli. Il talk sarà anche un’occasione preziosa per approfondire e contestualizzare l’ascolto, durante la serata, del live di Dopplereffekt, leggendario progetto di Gerald Donald e Michaela To-Nhan Bertel, una presenza che risuona profondamente con i temi affrontati nel libro. Claudia Attimonelli è sociosemiologa, prof.ssa associata di Media, Cultura Visuale e Sound Studies all’Università degli Studi di Bari Aldo Moro. È coordinatrice scientifica dell’Archivio di Genere “Carla Lonzi” dell’Università di Bari e organizza i Dialoghi sul BIG Bari International Gender Festival; visiting professor presso l’Università UFRJ (Rio de Janeiro) e chercheuse associée dell’Université Paul-Valéry (Montpellier). Le sue ricerche sulla Techno e l’Afrofuturismo sono considerate seminali nel panorama italiano e internazionale; i suoi libri sono pubblicati in diverse lingue e si interessa di estetiche, questioni di genere, stili urbani e culture musicali. Tra le sue pubblicazioni recenti: The Ashes of Humanism in Techno Sonic-fiction: from the Origins of Afrofuturism to the Aquatopia of Drexciya visual contr. Abu Qadim Haqq (2025); Digital Dystopia. Black Mirror and the end of humanism (con V. Susca, 2025); L’internazionale drill. Media, suoni e immaginario di una scena dai tratti sfuggenti (con G. Forte, 2023); L’elettronica è donna. Media, corpi, pratiche transfemministe e queer (con C. Tomeo, 2022); L’estetica del malessere. Il nero, il teschio, il punk (2020); Techno. Ritmi afrofuturisti (2008-2018); Pornocultura (con V. Susca 2016, tradotto in 4 lingue).

FestA!

Il Manifesto dei festival promosso da Arci

Ne parleremo con: Marco Trulli, Responsabile cultura Arci nazionale / Oliviero Ponte di Pino e Giulia Alonzo, In giro per festival. Guida nomade agli eventi culturali / Roberta Calia, Festival delle Arti Popolari / Serena Maule, Yucca Fest/Arci Padova / Anna Maria Bava, Jazz is Dead festival

Domenica 1 giugno ore 15

Attraverso un percorso di scrittura condivisa e collaborativa tra circa sessanta festival italiani durato un anno, Arci ha realizzato un manifesto che rivendica il diritto alla Festa come rituale di liberazione e aggregazione, fuori dalle logiche sempre più pressanti dell'eventizzazione. Il manifesto parte dalla consapevolezza che la cultura è sempre meno accessibile e popolare, e che un festival può essere una leva di attivazione e trasformazione, tenendo conto di alcuni fattori fondamentali. Dalla transizione ecologica all'accessibilità, dalle forme di partecipazione popolare alle scelte artistiche ed espressive, fare una festa oggi vuol dire anche interrogarsi su come sottrarre la cultura ad un ruolo solo decorativo ed escludente. Ridefinire il concetto di festival è utile oggi a guardare alle trasformazioni culturali e alla co-creazione di spazi liberi e visionari attraversando e abitando le crisi del presente. La presentazione di FestA! È anche l'occasione per presentare In giro per i Festival, volume che racconta l'evoluzione del panorama dei festival in Italia.

Aree Percorribili

Come nel 2024, il festival sarà suddiviso in spazi: un main stage all’aperto dove si svolgeranno la maggior parte dei concerti, l’area club dove ascoltare concerti le cui sonorità richiedono uno spazio al chiuso e dove danzare sulle selezioni della notte, l’area market dove poter girare tra banchetti selezionati e ascoltare le selezioni musicali a cura del progetto Sinoira Modificata, un’area food con opzioni onnivore, vegetariane e vegane, l’area di decompressione e una sala dedicata ai talk. 

Area Di Decompressione

Per il secondo anno consecutivo, PIN – Progetto Itinerante Notturno dell’ASL Città di Torino e Cactus Psicologia APS presiedono l’area del festival Jazz is Dead! offrendo un punto di riferimento fondamentale per l’accoglienza, la prevenzione e l’orientamento. Un presidio pensato per rispondere ai bisogni delle persone che, anche nel contesto del divertimento, possono vivere momenti di fragilità o malessere. In un contesto notturno spesso attraversato da vissuti complessi e stati di vulnerabilità, garantire la presenza di servizi capaci di ascoltare, contenere e accompagnare è una scelta politica imprescindibile.

Per questo motivo, all’interno del festival sarà attivato uno spazio separato e riconoscibile, pensato non come semplice luogo di relax, ma come presidio dedicato per chiunque abbia bisogno di ritrovare un punto sicuro e tranquillo. Questa collaborazione si inserisce in una visione politica della notte: non come spazio da regolare o contenere, ma come territorio da abitare in modo responsabile e collettivo, riconoscendone la complessità e i bisogni. Crediamo che i contesti culturali e ricreativi debbano essere anche luoghi di cura, ascolto e accessibilità. E per renderlo possibile, serve un’alleanza stabile tra servizi, istituzioni e realtà sociali.

Convenzioni

Jazz is Dead! non avviene solo all’interno del Bunker, la sua ricaduta sulla città di Torino vuole lasciare un segno positivo in termini di affluenza turistica e impatto sugli esercenti; così, per dare un input alla trasversalità della proposta, JID ha immaginato due tipologie di convenzioni. La prima è dedicata alla ristorazione, presentando la prenotazione al festival si ha diritto a un pasto a prezzo ridotto presso Bocciofila Vanchiglietta, lungo il fiume Dora e Almost Shamrock nel cuore del quadrilatero torinese. La seconda è dedicata alla notte, nuovamente esibendo il modulo di prenotazione si può prenotare a prezzo scontato presso Tomato Backpackers Hotel e Ostello 011 Torino.

Gli epiloghi

Il viaggio si concluderà al Planetario di Pino Torinese con gli epiloghi, il 6, 20 giugno e 4 luglio, all’interno della cupola di Infinito - Museo dello Spazio (tutto torna!). Le tre date sicollocano nell’ambito del progetto Song For Stars, la particolarissima rassegna di Infinito che mette in sinergia la musica e la rappresentazione dell’universo. Gli obiettivi di fruizione dell’esperienza scientifica presso il Museo si servono di abili pratiche multidisciplinari, al fine di avvicinare un pubblico ampio e diversificato al mondo dello spazio, anche attraverso altri linguaggi e altre forme divulgative. La longeva partnership tra JID e Infinito è un virtuoso esempio che pone in asse due istituzioni percettivamente distanti ma in grado di trovare un punto di incontro a metà strada tra arte e scienza. Avremo il piacere di viaggiare nello spazio accompagnati dai suoni di Laura Agnusdei, il batterista Andrea Normanno e lo sperimentatore elettronico Paolo Dellapiana. Prenotazioni disponibili su planetarioditorino.it apertura museo (visitabile liberamente) ore 19:30 inizio performance ore 21:00.

Laura Agnusdei Trio - Presenta Flowers Are Blooming In Antarctica

La compositrice e sassofonista italiana Laura Agnusdei presenta “Flowers Are Blooming In Antarctica” un album che segna una svolta nella sua carriera e che vede l’artista immergersi in acque inesplorate; una profonda meditazione senza tempo sul nostro rapporto con il pianeta Terra, gli eco-conflitti che ne derivano e la fascinazione per le forme di vita non umane, amplificata da una vivida colonna sonora di exotica corallina, jazz spirituale, fourth-world minimalism, tropicalismo elettronico, futurismo tribale ed eleganza contemporanea.

Andrea Normanno - Produzione originale JID/SongForStars

Groove organici acustici ed i ritmi serrati dell’elettronica, la batteria è protagonista delle diverse dimensioni sonore esplorate con approccio tradizionale ma innovativo frutto di armoniose vibrazioni tra l'elettronica e il jazz cosmico, creando un'esperienza unica e coinvolgente per il pubblico.

Paolo Dellapiana - Produzione originale JID/SongForStars

Sperimentatore di spazi, suoni e strumenti, ricercatore di atmosfere pungenti ed insolite, indagatore di tecnologia e poesia, Dellapiana è una figura trasversale della scena musicale sperimentale internazionale nonché componente della cult-band Larsen dal 1996.

Prenotazioni presto disponibili.

Nota sul progetto Song For Stars: nella notte di domenica 18/05 sarà trasmesso su Rai

Radio 3 Battiti il concerto di Gianluca Petrella, produzione originale Infinito - JID24. Buon ascolto!

Il Concept

Jazz is Dead! nel 2025 è tridimensionale, Piemonte Torino Milano, sono i tre assi sui quali il festival si conforma. Rispondendo alle esigenze di ampliamento del pubblico e del raggio d’azione affinché esso diventi davvero diversamente accessibile e godibile. La direzione artistica, sempre in mano ad Alessandro Gambo, e il team di strategia che compone Arci Torino, Magazzino sul Po e TUM Torino, le tre associazioni che formano Jazz is Dead, hanno immaginato un evento lungo undici tappe. Undici pianeti sui quali il corvo JID25 si poserà attraversando una galassia di artisti e artiste, un grande sistema di stelle, perché di questo si tratta. Man mano che la programmazione di questa edizione verrà svelata sarà sempre più in luce il fatto che non vi saranno star nel senso hollywoodiano del termine ma tante stelle nel senso astronomico, ognuna delle quali sarà fondamentale per la definizione dell’intero sistema.

Note dal direttivo di Jazz Is Dead!

“Davanti a questo presente segnato da crisi e conflitti le persone sono sempre più isolate e smarrite. Anche la cultura è progressivamente svuotata della sua funzione pubblica: la si riduce troppo spesso a funzioni decorative, a prodotto da consumare. L'Arci da sempre crede nella la capacità dei riti collettivi di restituire un senso: di appartenenza, impegno,

solidarietà. In questi anni Jazz is Dead! è diventato questo: un rito, una comunità temporanea nella quale si riconoscono le persone che amano essere sfidate dalla musica (e non solo compiaciute) e che pretendono che essa sia un pungolo per la società; un modo diverso di concepire un festival, più come una festa popolare che come una successione di show. Come ogni anno proveremo a fare la differenza, facendo salti mortali per tenere bassi i costi d'ingresso, valorizzando l3 volontari3 e le associazioni che ci aiutano. JID è nato dal basso e dai margini, del suono quanto della music industry. Ed è lì che intende restare, all'infinito. Ogni anno, però, per 3 giorni (quest'anno 4), il corvo si prende la scena. Vi aspettiamo!” Luca Bosonetto, Resp Cultura Arci Torino

“Con il festival anche il nostro impegno cresce: anno dopo anno miglioriamo la gestione di bar e food, scegliendo soluzioni a basso impatto, riducendo l’utilizzo di materiali usa e getta e promuovendo una gestione più consapevole dei rifiuti. Durante la notte, insieme a diverse realtà, attiveremo presidi di riduzione del danno, per garantire ascolto e supporto a chi ne avrà bisogno. E nel cuore del festival, l’area chill sarà un punto di respiro, uno spazio sicuro in cui fermarsi, ritrovarsi e poi tornare nel flusso della musica. Jazz is Dead! è un organismo in costante mutazione, un universo che si espande e cambia forma. Siamo felici di esserne parte, contribuendo a renderlo ogni anno più attento, accogliente e sostenibile.” Anna Maria Bava, presidente Magazzino sul Po

“L'ottava edizione di Jazz is Dead è dedicata al tema dell'infinito, l'edizione più grossa della storia del festival, come numero di giornate, come numero di concerti e artisti coinvolti, come numero di collaborazioni, come numero di location. Mi piace immaginare un festival che non brilla di stars ma che vive e pulsa come una galassia appena scoperta, un universo infinito di possibilità di ascolto e fruizione, dove ogni particella si combina con le altre, dove il flusso creativo e artistico è un magmatico continuo movimento. Questa sarà l'ultima edizione del festival così come lo si conosce: nella nostra breve storia abbiamo cambiato location, abbiamo rimescolato i generi, abbiamo modificato l'identità, questa edizione segnerà la prima grande milestone del festival, qui tutto finisce, qui tutto rinasce.” Alessandro Gambo, direttore artistico Jazz is Dead!

Jazz is Dead! è un festival associativo nelle modalità e nella governance: è un progetto di Jazz Is Dead Aps, prodotto da Arci Torino e Magazzino sul Po

un progetto di Jazz is Dead APS

realizzato da Arci Torino e Magazzino sul Po

direzione artistica e comunicazione TUM Torino

con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo

con il patrocinio di Città di Torino, Circoscrizione 6

sponsor Iren, Forst, Brewdog

partner Torino Jazz Festival, inner_spaces, Green Days, Jazz:Re:Found, Fondazione per la Cultura Torino, Fondazione Culturale San Fedele, Bunker aps, Infi nito Planetario di Torino, Ratatoj aps, Dewrec, Almare, Libreria del Golem

Media partner Rai Radio 3, Rumore, Sentireascoltare, Giornale della Musica, t-mag, Radio Raheem, Onda Rock, URSSS

Info: jazzisdeadfestival.it

IG jazz_is_dead

FB jazzisdeadtorino

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