EstOvest Festival, 17ma edizione - dal 5 ottobre al 2 dicembre a Torino, Genova

EstOvest Festival, 17ma edizione - dal 5 ottobre al 2 dicembre a Torino, Genova

EstOvest Festival, 17ma edizione - dal 5 ottobre al 2 dicembre a Torino, Genova. Torna il 5 ottobre EstOvest Festival, l’appuntamento più importante dell’autunno per la musica classica contemporanea. Giunto alla 17ma edizione, il festival è promosso dall’Associazione Ensemble Xenia e propone una programmazione fitta di concerti, master class, conferenze e produzioni esclusive. Appuntamenti che fino al 2 dicembre non solo animeranno i luoghi più esclusivi della cultura torinese – Museo Egizio, Polo del ‘900, Museo Ettore Fico tra gli altri – ma si spingeranno anche oltre provincia e in Liguria grazie alla sinergia strategica con la manifestazione genovese Le Strade del Suono. EstOvest Festival è un progetto dell’Associazione Ensemble Xenia.

Adfarmandchicas per Estovest
Presenta:

Estovest Festival

Diciassettesima edizione 
5 ottobre / 2 dicembre

Luoghi Immaginari
 
“Senza mondo, senza un tesoro comune di memorie evocabili attraverso il linguaggio, non ci sarebbe certamente letteratura, ma la musica prescinde il mondo, potrebbe esistere la musica e non il mondo.“  Jorge Luis Borges

Torna il 5 ottobre EstOvest Festival, l’appuntamento più importante dell’autunno per la musica classica contemporanea. Giunto alla 17ma edizione, il festival è promosso dall’Associazione Ensemble Xenia e propone una programmazione fitta di concerti, master class, conferenze e produzioni esclusive. Appuntamenti che fino al 2 dicembre non solo animeranno i luoghi più esclusivi della cultura torinese – Museo Egizio, Polo del ‘900, Museo Ettore Fico tra gli altri – ma si spingeranno anche oltre provincia e in Liguria grazie alla sinergia strategica con la manifestazione genovese Le Strade del Suono.

Tra ottobre e dicembre molti racconti verranno narrati in musica , svariate trame troveranno sviluppo in EstOvest Festival- Le Strade del Suono 2018.
L’ampio progetto artistico, che vede per la prima volta la sinergia delle realtà piemontese e ligure, intende mettere al centro il tema del Racconto.

'Luoghi immaginari e Something real' sono i titoli dei due filoni attraverso cui la manifestazione traccerà il proprio percorso musicale.
Da un lato una via più legata ai luoghi della fantasia letteraria e ad un sentire romantico ed immaginifico , dall’altro un approccio prossimo alla dimensione individuale, all’esistenza del singolo, alle sue esperienze.
Dall’eleganza affabulatoria di Fabio Vacchi alla vena fantastica e nostalgica di Gyorgy Kurtag , dal febbrile romanticismo di Jörg Wiedmann all’oriente ermetico di Giacinto Scelsi.
Dal mondo sospeso di Salvatore Sciarrino alla forza tellurica di Kate Moore ed allo stile compositivo morbidamente ipnotico e rarefatto di David Lang. Dal Song from Uproar dell’ americana Missy Mazzoli ad African Novels del siciliano Orazio Sciortino alla voce di compositrici affermate come Lera Auerbach e Cheryl-Frances Hoad.
Questo e molto altro sarà il Racconto di EstOvest Festival- Le Strade del Suono 2018.


La collaborazione tra i due Festival si è consolidata tramite il Progetto di Rete "EstOvest-Le Strade Del Suono" in partenariato con l’Associazione culturale il Gioco dell'Arte di Genova e sostenuto dalla Compagnia di San Paolo (Maggior sostenitore) nell'ambito dell'edizione 2018 del bando Performing Arts. L’ampio e condiviso progetto artistico intende mettere al centro delle due iniziative il tema del Racconto. Luoghi immaginari e Something real sono i titoli dei due filoni attraverso cui i festival tracceranno il proprio percorso musicale.
Da un lato Le strade del Suono con Something Real svilupperà un approccio più vicino alla dimensione individuale, all’esistenza del singolo, alle sue esperienze, dall’altro EstOvest approfondirà con Luoghi Immaginari una via più legata ai paesaggi della fantasia letteraria e ad un sentire romantico.
 
“L’edizione 2018 di EstOvest è dedicata a quelle dimensioni in cui il pensiero artistico aderisce a mondi fortemente desiderati, intensamente attesi. I Luoghi Immaginarisono siti di confine, che oscillano tra la realtà e la volontà” così Claudio Pasceri, coordinatore artistico dell’iniziativa, descrive il tema che sarà il fil rouge di tutti gli appuntamenti del festival.
Luoghi immaginari è un omaggio alla musica come mezzo espressivo, alla sua capacità di narrazione suggestiva e irrazionale che dagli albori della storia ha accompagnato la comunicazione dell’uomo trascendendo dal linguaggio verbale. Musica come capacità di racconto che sviluppa la capacità immaginifica rendendo la percezione e l’ascolto più emotivi, magici e suggestivi. La narrazione musicale conosce molti luoghi immaginari che i grandi compositori e interpreti concedono a tutti senza che smettano di essere intimi, o che appaiano come segreti ormai svelati. L’edizione 2018 di EstOvest Festival presenterà tante vie straordinarie del raccontare in musica.

Il programma prevede oltre 20 eventi, progetti pensati ad hoc e molto spesso in prima esecuzione, che abbracciano la creazione musicale contemporanea tracciando un percorso di approccio sia per chi ancora non conosce da vicino questo affascinante panorama culturale e sia di approfondimento per i tanti cultori. Per coinvolgere sempre di più il pubblico e per rompere gli schemi della fruizione della musica contemporanea anche quest’anno EstOvest Off porterà il Festival in spazi inconsueti e sorprendenti: la stazione della Metropolitana di Torino Porta Nuova, la Farmacia Porta Palazzo e la casa di riposo Esterina Coassolo di Cantalupa diventeranno palchi per delle esecuzioni musicali gratuite rivolte a chi si troverà lì di passaggio.

Protagonista del primo episodio di questa edizione il compositore Fabio Vacchi cui è affidata il 5 e 6 ottobre all’Accademia di Musica di Pinerolo la direzione della master class di apertura del festival e le cui composizioni costellano molti dei programmi di EstOvest, e sempre a Pinerolo ci sarà occasione, domenica 18 novembre, per ascoltare il carismatico pianista Emanuele Arciuli. Tappa fondamentale del programma è il progetto African Novels, nato da un’idea di Claudio Pasceri e affidato al giovane ma già quotatissimo compositore italiano Orazio Sciortino che ha scritto uno straordinario melologo per voce narrante e quartetto d'archi, ispirato ai testi dei Premi Nobel per la Letteratura di origine o ispirazione africana Albert Camus, Wole Soyinka, Nagib Mahfuz, Nadine Gordimer, J. M. Coetzee, J. M. G. Le Clézio. Lo spettacolo, in cui si fonderanno la voce dell’attrice Sonia Bergamasco e gli archi del NEXT-New Ensemble Xenia Turin, andrà in scena con una prima assoluta venerdì 19 ottobre al Teatro Sociale di Camogli e il giorno successivo sabato 20 ottobre, nelle suggestive sale del Museo Egizio di Torino. Fra i molti appuntamenti è da non perdere il concerto conclusivo, domenica 2 dicembre nel teatro del Castello di Rivoli, coprodotto con Le Strade del Suono: Il racconto del silenzio che introdurrà il tema della prossima edizione del progetto EstOvest Festival - Le Strade del Suono “Nuovi Silenzi”.
Sarà proprio l’assenza di suono, che spesso occupa spazi molto ampi nelle pagine di grandi compositori, a essere protagonista di un programma che verrà affidato a quattro compositori: gli italiani Stefano Guarnieri e Matteo Manzitti, l'ucraina Olga Vicktorova  e il vincitore della Call for Scores 2018, il compositore di Hong Kong, Tak Cheung Hui. Si tratterà di tre prime esecuzioni assolute e di una prima italiana. Ad interagire con questi suoni, le straordinarie performance visive di Marc Molinos, artista della celebre compagnia teatrale La Fura dels Baus.
 
Ci sarà infine il tempo per riflettere sulla contemporaneità e sulle sue manifestazioni artistiche con l’incontro dal titolo ‘Hai Paura Della Contemporanea?’, in programma presso l’Accademia Albertina di Torino e in collaborazione con Rive Gauche Concerti-Musiche in Mostra. Moderato dal compositore Francesco Antonioni, l’incontro vedrà tra gli altri, la partecipazione del fotografo Roberto Masotti, lo scultore Luigi Mainolfi e la pittrice Silvana Castellucchio.
Prosegue anche nel 2018 la collaborazione con la Fondazione Istituto A.Gramscie il Polo del ‘900 che sarà sede di tre appuntamenti intitolati Il Novecento a Oriente “Le bombe cadono, gli uccelli cantano” che tracciano attraverso la creazione musicale contemporanea un vero e proprio viaggio attraverso Cina, India e Iran.
 
Accanto ai concerti troveranno spazio anche una serie di eventi collaterali che arricchiranno il cartellone della manifestazione. Fra questi ‘Around Ovest’, tre incontri condotti dall’archivista, storico e musicologo Marco Testa che si svolgeranno presso la Libreria-Bistrot Il Bardotto, e avranno l’obiettivo di mettere in relazione la sfera della musica contemporanea con altri campi della conoscenza.
Torna anche ‘Estovest Scuola’, il progetto che porta la musica contemporanea negli istituti torinesi: in questa edizione del Festival, con il progetto Costruire la Musica, gli studenti della Scuola Media Ippolito Nievo di Torino conosceranno l’intero processo musicale, dalla creazione all’atto performativo, guidati dai musicisti di NEXT-New Ensemble Xenia Turin.

Anche nel 2018 EstOvest fa tappa al FolkClub di Torino, dove il protagonista sarà Gabriele Mirabassi con un programma nel quale il grande clarinettista dialogherà in musica con il “gruppo in residence” NEXT - New Ensemble Xenia Turin.

 

EstOvest Festival è un progetto dell’Associazione Ensemble Xenia. Il Festival è parte del progetto di rete "EstOvest-Le Strade del Suono", in partenariato con l’Associazione Il Gioco dell’Arte,  sostenuto dalla Compagnia di San Paolo (Maggior sostenitore) nell'ambito dell'edizione 2018 del bando “Performing Arts” . È sostenuto dalla Regione Piemonte e patrocinato dal comune di Torino.

I partner dell’iniziativa sono: Accademia di Musica Pinerolo, Libreria-bistrot Bardotto, Brazzale, Castello di Rivoli, Castello di Masino e Castello della Manta in occasione delle Giornate FAI d'autunno, Farmacia di Porta Palazzo, Folk Club, Fondazione Pro-Senectute, GTT-Gruppo Torinese Trasporti, Goethe Institut Torino e Genova, Associazione Il Timbro, Fondazione Istituto piemontese A. Gramsci, Museo Egizio, Museo Ettore Fico, Polo del '900, Rive Gauche Concerti, Teatro Sociale di Camogli, Turismo Torino e Volo 2006. EstOvest Festival è inserito nel calendario delle attività del 2018 Anno europeo del patrimonio culturale e di Contemporary Art. Il festival ha ricevuto la EFFE Label 2017-2018 (Europe for Festivals, Festivals for Europe), piattaforma internazionale dei festival promossa dall’ EFA-European Festivals Association.

Per informazioni e programma dettagliato:
http://www.estovestfestival.it/ 
http://www.estovestfestival.it/programma-2018/
https://www.facebook.com/EstovestFestival


Estovest Festival 2018 
Luoghi immaginari 

Dettagli

Si considera che la musica, in qualche sua forma, abbia da sempre accompagnato il cammino dell'uomo.
Le pratiche del suonare, o quantomeno quelle dell’ascolto musicale, raramente rimangono estranee alle comunità umane, per diverse che possano essere tra loro. 
Tutte le società, per mezzo della musica, riescono ad alimentare il bisogno dell'individuo di comunicare trascendendo il linguaggio puramente verbale, di esprimersi senza tuttavia spiegare tutto. 
Proprio questo carattere fluido, questo margine di indefinitezza, di narrazione spesso più emotiva che razionale, fanno della musica un fenomeno suggestivo e magico.
Luoghi immaginari sarà il titolo dell’ edizione 2018 del Festival EstOvest. In molti modi si può intendere e declinare l'idea di narrare, di raccontare, di affabulare. Innanzitutto la narrazione può esprimere contenuti interni al linguaggio musicale, rimanere quindi in una logica autoreferenziale, o rivolgersi al di fuori di sé. 
L’Arte della fuga di J.S. Bach risponde a delle regole di ordine strettamente musicale e, benché musica sublime, non è spiegabile se non con le regole dell'armonia e del contrappunto. Altre volte i compositori si relazionano a dei contenuti extra-musicali, a dei testi letterari per esempio, a dei racconti o a dei romanzi. In questo caso la musica può tendere a trasporre in suono quanto lo scrittore ha messo su carta oppure ad ispirarsene liberamente. 
In altre situazioni, il “racconto” prende forma grazie alla forza espressiva dell'interprete, all’empatia che si stabilisce durante l'esibizione tra chi suona e chi ascolta. 
Succede anche che dei creatori di musica si ispirino ad altre forme musicali, preesistenti, di stili o epoche lontani. Lo ha fatto Brahms nell’ Ottocento, ma anche Stravinsky il secolo scorso e Rihm oggi. Può essere un modo per raccontare il passato in una chiave attualizzata, per rendergli omaggio e, perché no, un esercizio di stile, di virtuosismo compositivo. Può essere estraniante ed originale esprimere determinati concetti con un “abito” destinato.
Quando la musica e l'arte visiva collaborano, l'impatto emozionale di ciò che raccontano può amplificarsi esponenzialmente.
Possono compenetrarsi a tal punto che, come in un film ben riuscito, fatichiamo ad immaginare le immagini prive delle note della colonna sonora e viceversa .
Un brano musicale ha modo di “raccontare” il punto di vista di un singolo individuo o rappresentare, in pochi istanti, la storia di un intero popolo. La musica può assumere portate simboliche molto elevate ed entrare dunque nel sentire comune della collettività.
“Racconti” sono emozione e razionalità, suggestione e ragionamento, trascendenza e speculazione. Sono un poliedrico modo di “immaginare” e “sentire” la Musica.

Narrare in Musica è il primo episodio del Festival. Il titolo allude alla capacità evocativa, al senso connaturato alla produzione musicale dell’ospite principale del progetto, il celebre compositore italiano Fabio Vacchi. Le sue opere, commissionate dalle più importanti istituzioni concertistiche planetarie, conservano un afflato poetico straordinario.
Testimoni ne sono i titoli attribuiti a tali lavori, esemplificativi possono essere: Lo stesso mare su libretto di Amos Oz, Il Viaggio su libretto di Tonino Guerra, Terra comune con cui si è inaugurato il Parco della Musica di Roma o la musica per il film di Ermanno Olmi Il mestiere delle armi.
È a Fabio Vacchi che verranno affidati tre giovani e promettenti quartetti, con l'intento di approfondire il repertorio per quest’organico e per affrontare i brani scritti dal Maestro. La visione che quest'ultimo offrirà nella master class aiuterà i musicisti partecipanti non solo ad evolversi sul piano esecutivo, ma soprattutto su quello interpretativo.
Le lezioni non saranno riservate ai soli partecipanti, ma saranno aperte a chiunque. Al termine dei tre giorni di incontri musicali, i quartetti si esibiranno in un concerto pubblico nel quale affiancheranno musiche di grandi compositori del passato a quelle di Fabio Vacchi.

Il progetto Metrofestival presenterà per l'edizione 2018 della manifestazione un organico di grande impatto sonoro e visivo, l’Ensemble di violoncelli Piero della Francesca costituito da Livia De Romanis, Francesco Fezzardi , Youngwoo Lee, Alessandro Maccione e Francesca Villiot. Pochi strumenti hanno in sé  flessibile belcanto e al contempo virtuosismo e risorse timbriche simili.
Condotti da Claudio Pasceri, violoncellista di NEXT- New Ensemble Xenia Turin, saranno anche in questo secondo appuntamento dei talentuosi e giovani musicisti ad essere protagonisti. 
Il repertorio offrirà per quest’organico un classico del ‘900, il Preludio dalla Bachianas Brasileiras n 1 di Heitor Villa-Lobos. Si è deciso poi di proporre una pagina in prima esecuzione italiana: si tratta di Protokoll-ein Traum (un Sogno) di Wolfgang Rihm , a testimonianza che la particolarità del luogo in cui si svolge l'esibizione non allenta l'attenzione della proposta musicale. Verrà inoltre eseguito un brano dedicato a Claudio Pasceri e all’ Ensemble Piero della Francesca, 'Errare è umano' del giovane compositore bolognese Marco Pedrazzi.

Relazione con il Fai - Fondo Ambiente

EstOvest Festival è lieto di instaurare nel 2018 una nuova e significativa relazione, quella con il Fai - Fondo Ambiente Italiano. In occasione della Giornata FAI d’Autunno, proporremo due eventi in contemporanea presso due siti del patrimonio FAI piemontese, il castello di Masino e il castello della Manta di Saluzzo. A Masino si esibirà nuovamente l’ Ensemble Piero della Francesca e alla Manta di Saluzzo Adrian Pinzaru, violinista di NEXT-New Ensemble Xenia Turin.
Sogni è il titolo del progetto che coinvolgerà il gruppo di violoncelli. Ai brani già inclusi per il precedente appuntamento (Metrofestival) si aggiungeranno opere significative del repertorio violoncellistico. I musicisti coinvolti sono tutti valenti strumentisti, ecco dunque che si esibiranno anche in veste solistica, proponendo i Preludi delle Suites per violoncello solo di J S Bach BWV 1007, 1008 e 1010.  L'alternanza “a solo” e “tutti” punteggerà la serata. La musica dovrà condurre ad una dimensione onirica, di sogno.
'Lettere di un musicista virtuoso' vedrà come protagonista un solo strumentista.
In fondo il virtuoso è per antonomasia qualcuno il cui profilo non si confonde con quello di altri, il cui talento risulta essere unico e fortemente connotato. Adrian Pinzaru, strumentista dalle indiscusse doti, affronterà il turbine e condurrà gli ascoltatori dal belga Eugene Ysaye al franco-vietnamita Tôn-Thất Tiết, dalla finlandese Kaija Saariaho al genovese Niccolò Paganini, dal siciliano Salvatore Sciarrino al grande Maestro tedesco J. S. Bach.

 

EstOvest Festival quest'anno vuole rendere omaggio al continente africano con una commissione esclusiva. Si affiderà al giovane ma già quotatissimo compositore italiano Orazio Sciortino la scrittura di un melologo per voce narrante e quartetto d'archi .
Ad ispirarne il lavoro saranno i testi di straordinari scrittori di nascita o di “adozione” africana. Ad accomunarli sarà inoltre il più alto riconoscimento che possa andare ad uno scrittore:  il Premio Nobel per la Letteratura. Parliamo di narratori straordinari come il nigeriano Wole Soyinka, l’ebrea sudafricana Nadine Gordime, il  franco algerino Albert Camus, l’egiziano Nagib Mahfuz, il sudafricano afrikaner  J. M.  Coetzee  e il franco mauriziano J. M. G. Le Clézio. 
È con queste lingue, con i relativi ritmi, con le rispettive nature che si relaziona Sciortino. Sua sarà la scelta di creare un'ulteriore lingua, un ulteriore ritmo ed una natura adeguata a contenere i messaggi di tutte queste voci.
Protagonisti sul palco saranno l'attrice Sonia Bergamasco ed un gruppo affermato nell'ambito della musica contemporanea come il NEXT-New Ensemble Xenia Turin. Le sedi del progetto saranno la suggestiva cornice del Museo Egizio di Torino ed il rinnovato Teatro Comunale di Camogli.

 

Il Folkclub di Torino ha ospitato durante l'edizione 2017 del Festival lo strepitoso artista maliano Ballaké Sissoko in un programma che lo vedeva interagire con i musicisti di NEXT-New Ensemble Xenia Turin. Quest'anno sarà la volta di un musicista eclettico, dalla grande sensibilità e dal ricercato virtuosismo, il clarinettista Gabriele Mirabassi. Lo strumento a fiato di Mirabassi dialogherà con NEXT-New Ensemble Xenia nel secondo episodio di Musica da Camera senza confini II. Il programma sarà una sorta di giro del mondo in termini musicali, a perlustrare generi i più lontani tra loro. È in quest’ottica che si inserisce nel programma della serata (in prima esecuzione italiana) il brano per quartetto d'archi Divorce, al confine tra jazz, folk e classica del geniale pianista e compositore turco Fazıl Say. Vi saranno poi il  quintetto per clarinetto e quartetto d’archi del coreano Isang Yun, momenti di improvvisazione condotti da Mirabassi e, capolavoro assoluto della musica occidentale, il quintetto per clarinetto a quartetto d’archi di W. A. Mozart .

 

Il Museo Ettore Fico ospiterà Corinna Canzian, Alberto Pisani e Valentina Messa, i solisti dell’ Eutopia Ensemble,  che presenteranno il programma Stili nascosti. Il fil rouge del progetto sarà costituito da una  pratica dei compositori (invalsa in ogni epoca musicale) di attingere a repertori preesistenti e dalle caratteristiche più disparate per creare nuove opere. Anche in questo caso attraverseremo epoche e stili, da Sciarrino a Haydn, da Schuller a Ravel, da Francesconi a Knox.

Al teatro Giacosa di Ivrea si presenterà il Bresler Quartet. Nel programma San Pietroburgo, Milano, Boston, il giovane e valoroso ensemble esplora la musica che attraversa più di un secolo. Dagli ultimi anni dell’ Ottocento si giunge  ai giorni nostri, da Dvorak a  Shostakovich a Vacchi.

Grattacieli e praterie americane è un progetto ampio e sentito di Emanuele Arciuli, pianista italiano che vanta un repertorio immenso ed una carriera di caratura internazionale. 
È placido e sereno il paesaggio che annuncia Arciuli nei brani di questo programma. Commovente il colore  ed apparentemente immobile l'orizzonte di In a Landscape di  John Cage. 
Significativa nel progetto di Arciuli è anche la presenza di compositori nativi americani con Louis Ballard ed i suoi Four American Indian Piano Preludes.

 

Di Fanciulle e di Principi, sarà il secondo appuntamento al Museo Ettore Fico. Il tema della narrazione vede, con questo progetto, una sorta di omaggio al mondo incantato e sospeso della fiaba e del racconto fantastico. Musicalmente non si poteva non considerare come fulcro la figura del musicista romantico per eccellenza, Robert Schumann. In prima esecuzione italiana, il trio di Widmann coniuga un linguaggio innovativo con un impianto narrativo di stampo romantico. 
In ultimo, i prestigiosi ospiti del concerto, il clarinettista Enrico Maria Baroni, il violista Giorgy Kovalev ed il pianista Antonio Valentino offriranno un ulteriore brano in prima esecuzione italiana, Hommage a Robert Schumann del compositore ungherese Gyorgy Kurtag. Antonio Valentino avrà anche il ruolo di narratore, creerà cioè un “racconto nel racconto”.

Nel progetto Il Novecento a Oriente “Le Bombe cadono, gli Uccelli cantano” si intendono affrontare precise aree geografiche e le loro rispettive culture. Tenendo come centrale e trainante la produzione musicale, il percorso vuole procedere attraverso un canale di accumulazione e giustapposizione di suggestioni. 
Organizzato in tre appuntamenti successivi, si viaggerà dalla Cina all'India, fino all’Iran, passando per diversi altri paesi più piccoli e talvolta meno conosciuti, ma dal ricco bagaglio di costumi e tradizioni . 
Di prestigio saranno i relatori ed esperti di ambito storico, sociale e filosofico che interverranno. Tra loro la scrittrice e docente universitaria Farian Sabahi, lo storico Giovanni Carpinelli, la studiosa e docente  Matilde Adduci.

Il primo appuntamento vedrà coinvolte due musiciste in veste di soliste su strumenti a corda. Serena Shan Yang ed Eilis Cranitch metteranno di fronte guzheng (arpa cinese) e violino, dalle risorse straordinarie entrambi, ma dall’impiego assai diverso. Il primo verrà utilizzato per raccontare la musica tradizionale cinese, il secondo per descrivere le partiture di Huang Ruo, tra i più autorevoli compositori cinesi della giovane generazione, già compositore in Residence presso un'istituzione di grande prestigio quale il Concertgebouw di Amsterdam. Di Ruo, Eilis Cranitch eseguirà, in prima italiana, Fragments per violino solo. Il compositore torinese Andrea Damiano Cotti offrirà un’ulteriore opera per violino solo, un Omaggio a “Il Novecento a Oriente”, in prima esecuzione assoluta.

Il secondo appuntamento vedrà come protagonista musicale NEXT-New Ensemble Xenia Turin. Verranno proposte due opere di autori di grande rilievo provenienti dal Vietnam e dall'India (dunque viaggiamo dall’Estremo oriente della Cina - primo appuntamento - in direzione Ovest).
Di Tôn-Thất Tiết, in prima esecuzione italiana, sarà eseguito Chu Ky I per trio d'archi e scritto per il magnifico museo parigino di arti orientali Émile Guimet. Anche in prima esecuzione italiana il brano dell’indiano Param Vir Flame per violoncello solo. 

Il terzo ed ultimo episodio, quello rivolto all’Iran, considererà una produzione musicale molto variegata. Vasta è la presenza femminile nell’ambito della creazione artistica in Iran. Giry Razaz  è tra le più attive ed apprezzate compositrici della nuova generazione e verrà proposto, in una prima esecuzione italiana, Three Tarot Cards per quartetto d'archi. Infine si considererà un punto di vista “occidentale”, verra cioè eseguito il Quartetto d'archi n 2 di Giacinto Scelsi, lavoro intriso di reminiscenze derivanti dal forte interesse dell’enigmatco per la cultura orientale. 
L'esecuzione sarà affidata ad un ensemble che aveva partecipato alla scorsa edizione del Festival, in veste di studenti di master class, il Quartetto Sincronie a cui sarà affidato un intero programma musicale. Houman Vaziri, primo violino del gruppo di nazionalità iraniana, figurerà anche come relatore nell'ambito dell’iniziativa.

L'atto conclusivo del Festival troverà sede presso il castello di Rivoli. Il Racconto del Silenzio è il titolo dell'appuntamento. Il silenzio occupa, quasi invade, degli spazi molto ampi nelle pagine di molti grandi compositori, riesce ad essere più eloquente delle note. 
Confluiscono in questo progetto un alto numero di nuove creazioni artistiche. In primis citiamo la presenza di Marc Molinos, artista della celebre compagnia teatrale La Fura dels Baus. Il suo lavoro andrà ad amplificare ed a rendere più radicalmente immaginifico quanto la musica suggerisce. 
Quattro saranno i compositori impegnati nel progetto, gli italiani Stefano Guadagnini e Matteo Manzitti, l'ucraina Olga Vicktorova e il vincitore della Call for Scores 2018, il compositore di Hong Kong Tak Cheung Hui. Si tratterà di tre prime esecuzioni assolute e di una prima italiana.
Proporremo un numero sempre crescente di musicisti sul palcoscenico ma, ad enfatizzare il valore “drammaturgico” del Silenzio, con una rilevanza via via dominante della rarefazione del suono. Intendiamo perciò portare il concerto, e tutto il Festival (caratterizzato dalla tematica della Narrazione), verso una Grande Pausa, verso uno spazio sonoro apparentemente vuoto, verso Il Racconto del Silenzio.
Per l'occasione, e per la prima volta, i membri di Eutopia Ensemble e di NEXT- New Ensemble Xenia Turin si esibiranno congiuntamente.

EstOvest Off 

Abbiamo deciso quest'anno di connotare con maggior dettaglio gli appuntamenti Off del Festival. Gli Off saranno in “luoghi di passaggio”, dove le persone si “ imbattono “ nelle esecuzioni musicali proposte. Non vi saranno biglietti da pagare e in ogni momento si potrà decidere di abbandonare il luogo dell'esibizione o di giungervi. Sono inoltre luoghi nei quali i suoni presenti non saranno solo quelli prodotti dagli strumenti musicali  Le “ sale da concerto temporanee” saranno la stazione della Metropolitana di Torino Porta Nuova, la Farmacia Porta Palazzo e la casa di riposo Esterina Coassolo di Cantalupa.

Around EstOvest 

Tre saranno anche quest'anno gli appuntamenti di Around EstOvest. Affidanti nuovamente a Marco Testa in veste di coordinatore, si svolgeranno presso la Libreria-Bistrot Il Bardotto. Intenzione è quella di continuare a mettere in relazione la sfera della musica, soprattutto contemporanea, con altri campi della conoscenza al fine di smaltire la frattura che troppo spesso si avverte tra questo genere artistico ed il resto della “ quotidianità” delle persone.
I titoli degli appuntamenti di quest'anno saranno Omaggio all’Africa, ad ottobre e Il Racconto della Natura e Suggestioni. Parola, Suono e Immagine. Interverranno profili professionali di alto livello, tra gli altri il fotografo Adriano Bacchella, la biotecnologa Maria Laura Centomo, il musicologo Giangiorgio Satragni.

Chi ha paura della Contemporanea? 

Costituirà un evento nuovo e particolare, alla cui realizzazione contribuiranno due realtà  che si occupano di Musica Contemporanea con sede a Torino, Musiche in Mostra ed EstOvest Festival.
Francesco Antonioni modererà un “incontro tra artisti” attorno alla contemporaneità ed alle sue manifestazioni artistiche, con speciale attenzione alla musica, alle sue molte tendenze ed alla sua capacita di rappresentare significati forti nell’immaginario collettivo. I relatori offriranno punti di vista diversi rispetto all’argomento trattato e porteranno idee nuove e stimolanti, per conquistare uno sguardo più ampio sulla musica contemporanea e raggiungere fette di pubblico eventualmente trascurate. Importante è il contributo artistico dal vivo, con suggestioni musicali, ma anche legate alla pittura, alla fotografia e ad altre espressioni artistiche. Tra gli altri, parteciperanno il fotografo Roberto Masotti, lo scultore Luigi Mainolfi e la pittrice Silvana Castellucchio.

Call For Scores 2018

Questa edizione della Call for Scores darà spazio al compositore che ne risulterà vincitore in occasione dell'ultimo appuntamento della rassegna, Il Racconto del Silenzio. 
La serata prevederà l'esecuzione di quattro nuovi brani di altrettanti compositori, Guadagnini, Vicktorova, e Manzitti, vincitore della Call for Scores 2018.

EstOvest Scuola

Fino ad ora EstOvest Scuola ha prediletto, nei propri progetti, porre l'attenzione sugli aspetti più legati al discorso  strumentale-esecutivo.
In questa edizione, con Costruire la Musica, i giovani della Scuola Media Ippolito Nievo di Torino, potranno vedere l'intera catena della musica. La “filiera della musica” sarà percorsa per intero, dall'atto Creativo (che compete al compositore del brano musicale) a quello Interpretativo (compositore ed esecutori lavorano congiuntamente) ed infine a quello Performativo (dove gli esecutori realizzano quanto costruito durante le tre fasi).
A condurre gli incontri con i giovani studenti saranno i musicisti di NEXT-New Ensemble Xenia Turin. Avvalendosi del contributo di Orazio Sciortino, utilizzeranno alcuni brani del nuovo progetto musicale African Novels per illustrare il percorso musicale nelle sue diverse tappe .

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