Primavera Sound 2019: una line-up che ha spiazzato, per una'edizione che invece ha entusiasmato come sempre per la selezione di artisti di alto livello e grandi concerti. Da oggi vendita di abbonamenti per l'edizione 2020 di Primavera Sound e Pro

Primavera Sound 2019: una line-up che ha spiazzato, per una'edizione che invece ha entusiasmato come sempre per la selezione di artisti di alto livello e grandi concerti. Da oggi vendita di abbonamenti per l'edizione 2020 di Primavera Sound e Pro

A due settimane dalla fine del Primavera Sound 2019, si cerca di tirare le fila sull’edizione più discussa/criticata del festival di Barcellona: nonostante le remore, soprattutto dei partecipanti ‘storici’ al Festival (ed anche le nostre) e la Line-Up non proprio in linea con le edizioni precedenti, con molti nomi del rap e soprattutto del pop internazionale (a partire proprio dalla spagnola Rosalia), si è dimostrato un bellissimo festival, piacevole e con un' atmosfera unica, sicuramente diverso da quello che era alle origini (son passati tanti anni e le cose nella musica sono cambiate, non c’è niente da fare!) ma anche uno dei più divertenti e ‘rilassati’ degli ultimi anni. Da oggi, lunedì 17/06, vendita abbonamenti early-bird per l'edizione 2020 di Primavera Sound e Pro

Primavera Sound 2019

Una line-up che ha spiazzato, per una 'edizione che invece ha entusiasmato come sempre per la selezione di artisti di alto livello e grandi concerti.

A due settimane dalla fine del Primavera Sound 2019, si cerca di tirare le fila sull’edizione più discussa/criticata del festival di Barcellona: nonostante le remore, soprattutto dei partecipanti ‘storici’ al Festival (ed anche le nostre) e la Line-Up non proprio in linea con le edizioni precedenti, con molti nomi del rap e soprattutto del pop internazionale (a partire proprio dalla spagnola Rosalia), si è dimostrato un bellissimo festival, piacevole e con un' atmosfera unica, sicuramente diverso da quello che era alle origini (son passati tanti anni e le cose nella musica sono cambiate, non c’è niente da fare!) ma anche uno dei più divertenti e ‘rilassati’ degli ultimi anni. Merito anche dell’organizzazione ormai rodata ed impeccabile (entrata veloce nonostante i controlli, area decisamente grande in cui muoversi abbastanza agilmente - tranne in qualche punto ‘difficile'), le varie dimensioni dei palchi per tutti i gusti - da quelli piccoli per una fruizione più intima a quelli enormi per coloro che non patiscono il caos e la calca. Insomma molti son stati quelli che hanno criticato il festival all’annuncio della Line Up e che hanno rivenduto in fretta il loro abbonamento storcendo il naso ... forse non hanno fatto un gran affare perché chi, come noi, ha deciso comunque di appoggiare il Primavera, è rimasto molto soddisfatto e contento e, soprattutto, si è divertito come sempre, trascorrendo una settimana in mezzo a musica, al di là dei gusti, di alta qualità in un'atmosfera piacevole! Il festival inarrestabile ha anche annunciato una serie di novità fra cui una serie di edizioni di Primavera Sound, oltre che a Porto, anche a Benidorm sulla costa spagnola, ed a Los Angeles!

Ciliegina sulla torta del festival è sicuramente il programma complementare: Primavera Pro,  Primavera Als Club ed al Raval, che permette di assistere ai concerti in centro città (sede del Primavera Pro è il CCCB in pieno quartiere El Raval, una volta decisamente malfamato ma oramai rimesso a nuovo e con un'atmosfera informale), ed in luoghi più piccoli ed intimi come il club Apollo, non molto distante dal Cccb, in cui si svolgono i concerti pre-festival già dal lunedì sera. Appuntamenti, questi, imperdibili per quelli che amano questa 'versione' del festival! Il lunedì, quindi il festival è stato inaugurato dai grandi Deerhunter, sicuramente una garanzia di bravura e poesia, indie-rock di qualità, psichedelia, garage rock e che al 'chiuso' del club trovano la loro migliore espressione; anche il secondo giorno, martedì non è stato da meno, grazie all'esibizione di gran classe della shantosa Cate LeBon, elegante e particolarissima artista del Galles che ha presentato il nuovo lavoro Reward, con una band con tastiere, fiati e percussioni. Il mercoledì, la sera precedente il vero e propio festival, sempre all'Apollo si sono esibiti, tra gli altri i Fucked Up con il loro punk (... ma non solo): solito energico concerto suonato da una band impeccabile, sempre incasinato grazie alle 'scene' del loro esagitatissimo barbuto leader.

Prima delle esibizioni nei Club, invece, nel Parc del Forum si esibivano una serie di band sul palco Night Pro e sul palco Primavera, tutte gratuite per la città. Tra le più interessanti c’e’ sicuramente Cuco, da Los Angeles ma con origini messicane, che è davvero una bella sorpresa: pop rock tra psichedelica e rap che ricorda Ariel Pink e si ispira ai Beatles (veramente bella e molto particolare è la cover di Lucy in The Sky with Diamond); e poi i Big Red Machine, superband con Bon Iver ed i due gemelli Aaron e Bryce Dessner dei The National alle chitarre e tastiere, con uno show di classe che molti hanno bistrattato per recensioni negative dell’album, in realtà un’ occasione unica per vedere insieme musicisti di quel calibro, liberi dai loro progetti principali in cui emergono le sperimentazioni di Aaron e si sente alla chitarra di Bryce la sua collaborazione col grande Bob Weir. 

A queste giornate introduttive si aggiunge la domenica finale con i concerti gratuiti nel cortile del Cccb ed all’Apollo Club; il pomeriggio è degno di nota sicuramente per i Filthy Friends, superband con Corin Tucker delle Sleater Kinney e Peter Buck, leggendario chitarrista dei R.E.M che con chitarre, chitarre e chitarre ci hanno riportato in pieno anni ‘90; deliziosa anche miss Christina Rosenvinge, spagnola, una presenza abituale fin dalle prime edizioni del festival, che si è esibita dopo di loro!! In serata invece hanno chiuso in bellezza il festival i The Beths, un’altra bella sorpresa del festival, indie-rock ben suonato e scanzonato, tirato e senza una sbavatura, insomma veramente bravi; a loro seguono a ruota gli scatenati Amyl & The Sniffer, punk rock stile anni 70, anche loro divertenti e con una cantante piccola e bionda, ballerina e ... casinista sullo stile di Blondie; nella sala 2 intanto si esibiva, in uno show più per intellettuali, Efrim dei Goodspeed You Black Emperor, con la sua voce apocalittica decisamente affascinante su basi elettroniche d’atmosfera al limite col doom; abbiamo concluso con qualche brano di Cupcakke, rap amercanan potente e diretta, sicuramente efficace

Durante il festival vero e proprio, giovedì venerdì e sabato, due degli show migliori sono live completamente diversi ma ugualmente efficaci: i grandissimi Low (ormai, nonostante i detrattori, lo stanno confermando su tutta la linea, su disco ed live) e la futuristica e molto affascinante Fka Twigs che ci ha tenuti incollati al palco Ray Ban fino alle 4,30 di notte. I primi potenti, con il loro folk minimale  ed oscuro - ma molto più rock e rumoristico del solito -, con le chitarre di Alan Sparhawk e le due splendide voci in primo piano. La seconda è affascinante danzatrice, oltre che cantante (arriva, infatti dalla danza), ed ha presentato, fino a metà, uno show per un po' in solitaria o accompagnata da ballerini, su uno sfondo di video; in una seconda parte, caduto il telone, con una struttura scenografica a piani su cui sono comparsi dei musicisti - per lo più percussioni ed un violoncello - e sempre i ballerini: il tutto ad accompagnare la musica della musicista, elettronica minimale, sincopata e molto d'atmosfera, oscura ma anche poetica, e di gran classe! Memorabili entrambi. Ma a questi si aggiungono molti show di altissimo livello come è stata questa 19a edizione: i Beak grandissimi col loro kraut rock dei nostri anni, moderno, cinematografico, con echi dalle atmosfere alienanti dei Portishead, concluso con la presentazione di un nuovo brano, accompagnati anche da un ospite alle percussioni; per rimanere nel krautrock 'moderno', il sabato c'è stata la tanto attesa reunion degli Stereolab, un concerto impeccabile, molto particolare, i brani suonati alla perfezione, nonostante una palpabile tensione (dovuta al fatto che è uno dei loro primi show della reunion!). Il venerdì pomeriggio suonano i Sons Of Kemet XXL di Shabaka Hutchins: sax e tuba, ma in questa versione a 4 batterie, ritmatissimi e potenti; Shabaka il giorno prima presenta anche, sotto la birreria/tenda Heineken, il suo secondo, indiavolato progetto, Comet is Coming, pù psichedelico: trio fiato/batteria ed elettronica. Il venerdì si assiste al concerto dei Tame Impala, una delle migliori band psichedeliche dei nostri anni, che ha saputo rivisitare la psichedelia anni '60 ed i Beatles (si sentono in tutti i loro brani a partire dal tono della voce di Kevin Parker) in maniera moderna, mischiando dance e funky: ed i loro show lo testimoniano, facendoci viaggiare, aiutati anche dai visuals mutanti e coloratissimi. Certo sono ottimi musicisti e non proprio 'animali da palco', ma la resa della loro musica in concerto è notevole e potente, il loro nuovo brano, Borderline, che anticipa l'uscita del nuovo album, dal vivo acquista molto e funziona benissimo. Tutte di alto livello le performance delle band che abbiamo ascoltato in showcase nel sopracitato Heineken Hidden stage, sicuramente aiutate dalla location più piccola e simile ad un club, ma anche perché tutte band semi-storiche con anni di esperienza che proponevano generi dal post-punk di Chandra e di Pylon Reenactment Society, al pop-rock contagioso e frizzante dei Piroshka di Justin Welch delle Elastica e Miky Berenyi dei Lush, al rock anni 90 dei bravissimi Sweverdriver! Un’altro grande live sicuramente è quello di Neneh Cherry che oltre ad avere una gran voce molto particolare, è una bravissima e carismatica performer. La Cherry presenta per lo più le canzoni del suo ultimo lavoro Broken Politics con ritmo ed echi trip-hop, tra il soul e l’elettronica; anche Daymè Arocena, da Cuba, delizia il palco Ray Ban, in un orario non facile pomeridiano/serale, con la sua allegria e vitalità, tra il jazz e la musica cubana. Sempre di jazz si può parlare per un’altra delle performance migliori del festival, quella dei The Necks musicisti sopraffini, stavolta all’ Auditori Rockdelux del Forum, già di per se un posto incredibile per ascoltare musica: un’unico brano minimale ma In un crescendo, suonato in modo particolarissimo da batteria/contrabbasso/pianoforte con una spazialità che ha avvolto il pubblico assorto; sempre all' Auditori Rockdelux, un'esibizione minimale ma di grande fascino è stata quella di Tirzah, voce, elettronica e chitarre, che ricorda le atmosfere oscure del trip-hop. E poi come non citare i grandi Primal Scream col loro rock rollingstone-iano msichiato alla dance, e riproponendo i loro pezzi più famosi, sono riusciti a riempire l'area del palco Primavera il sabato notte; oppure Christine & the Queen, abbigliata come Michael Jackson in 'periodo Thriller', che ha proposto il suo pop stile eighties, con un bellissimo spettacolo con ballerini e basato su bellissime coreografie: brava e simpatica; brava e molto apprezzabile per essere riuscita a tenere bene uno dei palchi molto grandi e difficili come il Pull&Bear, anche una scatenata Courtney Barnett in classica formazione da 'power trio' (chitarra, basso, batteria)! Tra i concerti più assurdi e divertenti, non si può non citare le Chai band giapponese stranissima che fa un pop nipponico misto al funky ed alla dance, suonato molto bene e cantato quasi solo in coro: le 5 musiciste che si esibiscono sul palco Adidas e sembrano delle bambine ma forse ... non lo sono: si presentano abbigliate tutte uguali con un abito rosa, ed ogni tanto aggiungono, alla musica, movenze e piccole coreografie: impossibile non sorridere davanti ad un esibizione del genere! Sicuramente efficace anche  il concerto dei Bliss Signal che si sono esibiti intorno alle 3.30 di notte sul palco Adidas, davanti ad un piccolo pubblico di appassionati: in due - uno alle chitarre ed elettronica ed un altro alla batteria, per un doom metal potente, che in certi momenti richiama i Sunn O con i loro 'crescendo' di forte impatto ed intensità.

Primavera Pro, la Conferenza a tema musicale

Al festival musicale vero e proprio che allieta per tutta la settimana, bisogna aggiungere - per chi riesce a sostenere il ritmo e ... gli orari !! - la parte diurna, ovvero il Primavera Pro, la Conferenza a tema musicale, ovviamente, che dalle 10 del mattino alle 17 del pomeriggio circa, propone degli incontri di discussione/incontro che si svolgono al Cccb in centro città, zona El Raval. Anche questa parte del festival è arrivata al decimo anno: conferenze interessanti si alternano a show case di band, di solito molto interessanti, che arrivano da tutto il mondo, sempre scelte con cura ed attenzione. Tra gli ospiti musicali più interessanti c’e’ sicuramente mister Stephen Malkmus della band di culto, Pavement, e presente live al Primavera Sound come Stephen Malkmus & the Jicks), che in un’atmosfera e con una chiacchierata molto informale e divertente, ha presentato la musica per film che gli è piaciuta negli anni (tra i film cita c'è' cui Fat City, del grande John Huston!); ed anche la già citata, ospite del Primavera Sound, Neneh Cherry che ha ricevuto il premio  che tutti gli anni il festival riserva ad un artista meritevole anche di impegno civile/sociale, e che con allegria ha concesso più di un’ora di intervista in cui ha raccontato la sua vita musicale e la realizzazione del suo ultimo album.

Tra le esibizioni del Pro a cui si è riusciti ad assistere, sicuramente notevoli i taiwanesi DTSQ, con la loro psichedelia di ispirazioni/stili variegati, con echi dai Black Sabbath ai Tame Impala per dire oppure, sempre da Taiwan, l'elettronica ritmata di Kirara; oppure i cileni Sistemas Inestables col loro ritmato krautrock, sapientemente mischiato al post-rock. Tra i nostri connazionali si sono esibiti due progetti musicali, sicuramente interessanti e internazionali: Birthh, con il sua pop elettronico minimale ed Malihini, synth e chitarre per un pop elettronico d'atmosfera.

Insomma sempre un gran Festival il Primavera Sound di Barcellona, in evoluzione continua ma sempre con una gran cura nella qualità della scelta degli artisti sia contemporanei che storici; ed ora anche in ... espansione, con l’annuncio di versioni ridotte del festival anche a Los Angeles! Si attendono ulteriori sorprese! 

Si ricorda che da oggi, lunedì 17/06, in vendita i primi abbonamenti 'early-bird' per l'edizione 2020 di Primavera Sound e Pro.

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