Folk Club, Torino - Sabato 18 dicembre Max Manfredi.

Folk Club, Torino - Sabato 18 dicembre Max Manfredi.

Folk Club, Torino - Sabato 18 dicembre Max Manfredi: una serata intima per presentare in anteprima agli amici di Torino e del FolkClub, insieme alle sue canzoni già conosciute e amate, il suo ultimo particolarissimo e ‘sudato’ album: Il Grido Della Fata.  Torna sul palco del club accompagnato da Marco Spiccio al pianoforte e Alice Nappi al violino per presentare in anteprima il suo nuovissimo lavoro discografico, che ha richiesto una ‘gestazione’ di ben 7 anni dopo il meraviglioso Dremong.

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Folk Club

annuncia:

FolkClub  -  XXXIII Stagione

Sabato 18 dicembre, ore 21.30

Ingresso Intero 20 € - Ridotto Under 30 10 € - Live Streaming 5 €

Max Manfredi

Il grido della fata

Una serata intima per presentare in anteprima agli amici di Torino e del FolkClub, insieme alle sue canzoni già conosciute e amate, il suo ultimo particolarissimo e ‘sudato’ album: Il Grido Della Fata.

Il 2021 - l'anno della ripresa, finalmente, dei concerti al FolkClub - con lo show di un amatissimo cantautore genovese, produttore di canzoni d'autore di qualità garantita, raffinato alchimista di un'indovinata miscela di musica, poesia e fantasia, che ama curare liricamente il linguaggio, già Targa Tenco per l’album Luna Persa nel 2008. Torna sul palco del club accompagnato da Marco Spiccio al pianoforte e Alice Nappi al violino per presentare in anteprima il suo nuovissimo lavoro discografico, che ha richiesto una ‘gestazione’ di ben 7 anni dopo il meraviglioso Dremong.

…Di che parlano queste canzoni? c’è un po’ di tutto: fate che gridano, arpiste bretoni che innamorano i vecchietti, preti pedofili, re spodestati e governanti slave, guasta-amori, latterie, dischi volanti, donne che vengono chiamate come chiese, ingressi e passaggi dalle porte dei sogni, emigrati che imparano a leggere, cinema all’aperto, candele che tremano nel coprifuoco, ciottoli gettati in acqua che fan sempre centro. L'ambizione è che, nel parlare tra di loro, generino magnetismi, incanti e vetrofanie ideali... è pochissima, la pretesa: quella di un orologio artigianale, di un diorama, di un gioco di lanterna magica e bolle di sapone. Ma nello stesso tempo è enorme: assemblare un mondo. Un mondo in cui l’abitante e l’ascoltatore possano riconoscersi come in un gioco di specchi, o sentire almeno nostalgia. Nulla di egoriferito, semmai di ferito: dov’è l’ego di un orologio a cucù? Dov’è l’ego di un cervo, di un bicchiere e di un arcobaleno? La fata cos’è? È una funzione. Una funzione di volontà e bellezza. Volontà capricciosa e bellezza fatua, e quindi soggetta al suo stesso fato. la pulsione verso un’armonia diversa. La fata è una funzione sottrattiva, non integrativa o evasiva, come piacerebbe a molti: perché ferisce. Invecchia. Colpisce. Innamora. Uccide. ‘Ammazza il tempo’, ma non perché diverte, ma perché al tempo sostituisce il suo non-tempo, il tempo non misurabile, senza scadenza, che è poi quello della musica. (Max Manfredi).

Max Manfredi. Genovese, cultore e ricercatore di musica tradizionale, particolarmente appassionato alla canzone dei trovatori medievali, Max è un raro esempio di produttore di canzone d'autore di qualità garantita, raffinato alchimista di un'indovinata miscela di musica, poesia e fantasia, uno che ama curare liricamente il linguaggio, insomma un atipico della canzone contemporanea. Nel 1990 vince il premio Città di Recanati con la canzone Via G. Byron, poeta e la Targa Tenco per la migliore opera prima Le parole del gatto. Nel 1994 pubblica il secondo album, Max, a cui partecipa Fabrizio De Andrè nel brano La Fiera della Maddalena. Nel 1999 va in scena con successo lo spettacolo teatrale e musicale La Leggenda del Santo Cantautore al Teatro Modena di Genova. Nel 2000 scrive Azulejos, cantata corale per la chiusura della Festa della Musica di Genova e l'anno successivo pubblica il nuovo album L'intagliatore di santi. Nel 2008 esce Luna Persa, l'album della sua definitiva consacrazione nel pantheon della canzone d'autore, premiato al Tenco con la Targa per il miglior disco dell’anno. Nel 2014 esce Dremong.

Alice Nappi, nata a Firenze il 1° agosto del 1990, inizia lo studio del Violino all'età di 6 anni presso la Scuola di Musica di Fiesole con il Maestro Mauro Ceccanti. Prosegue poi gli studi al Conservatorio di Genova sotto la guida del Maestro Massimo Coco. Attualmente collabora con vari cantautori del territorio ligure e in diversi progetti musicali che spaziano dal folk, al rock fino alla collaborazione con attori e ballerini per quanto riguarda la creazione delle musiche per spettacoli di teatro, danza e arti performative. Oltre all’attività concertistica, dal 2018 si dedica all’insegnamento del violino presso la scuola Music Art di Rapallo.

Al FolkClub Max Manfredi (chitarra e voce) giunge con Alice Nappi (violino) e il Dottor Marco Spiccio (pianoforte).

FolkClub, Via Perrone 3 bis Torino

Informazioni e prenotazioni

www.folkclub.it - +39 011 19215162 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

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